Gorizia, il commissario di Pecol dei Lupi: «Devo chiudere la discarica»
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Palumbo: «È questione di sanità pubblica. Bisogna sigillare l’impianto e prosciugare il laghetto»
GORIZIA «Dobbiamo mettere in sicurezza la discarica di Pecol dei Lupi per questioni di sanità pubblica».
A specificarlo, con estrema chiarezza, è il commissario giudiziario Luigi Palumbo, a cui è stato affidato il compito di chiudere definitivamente la discarica di Borgnano, la frazione di Cormòns. Una vicenda, quella della discarica, che ha portato al sequestro preventivo dei conti correnti di Isambiente che gestisce l’impianto. Con grande trasparenza, Palumbo non si sottrae a una breve chiacchierata, pur non entrando nel merito (come è corretto sia) dell’inchiesta per la presunta “gestione illecita di rifiuti liquidi”.
Commissario Palumbo, qual è il suo mandato?
Chiudere la discarica. E occorrono risorse per portare a termine quest’operazione che, non lo nascondo, è difficilissima. E lunga.
Ma perché bloccare i conti di Isambiente? Non ci sono i fondi post mortem già accantonati?
In questa fase, non entrano in gioco i cosiddetti fondi post mortem che sono stati, sì, correttamente accantonati: questi, infatti, serviranno in un secondo momento, nella fase post-gestione che avrà durata trentennale.
Quindi, servono altre risorse?
Certo. Adesso, bisogna portare a termine la prima fase che è quella della sigillatura dell’impianto, del prosciugamento del laghetto e della gestione corretta dei rifiuti. Per questo servono le risorse. Altre risorse.
Ma lo stop dei conti correnti di Isontina Ambiente sta creando parecchi disagi alla società. Ci sono dipendenti e famiglie preoccupate...
Il tribunale, evidentemente, cerca di trovare le risorse finanziarie per mettere in sicurezza il sito.
Ma non è quantificata, al momento, la cifra che occorre e occorrerà per questa fase, chiamiamola, così preliminare? Quanti soldi occorrono?
Non è definita perché è troppo presto per definire quanto servirà. Ho affidato a esperti e periti di effettuare tutti i calcoli per arrivare alla cifra occorrente.
Ma si rischia di non riuscire più a pagare gli stipendi ai dipendenti...
Lo stop ai conti correnti è stata una decisione del tribunale. Non rientra nelle mie funzioni disporre questo. Ripeto: il mio mandato è di mettere in sicurezza e chiudere quella discarica. Sono passati dieci anni e bisogna velocizzare l’iter. Ma lo scandisco: non sta a me dire perché è passato così tanto tempo.
Insomma, a ognuno il proprio mestiere. E il mestiere lei ce l’ha eccome, considerando la sua vasta esperienza sul tema.
Sono amministratore giudiziario della discarica di Malagrotta a Roma, che è la più grande d’Europa. Svolgo questa funzione ormai da tre anni e posso dire che le problematiche, quando di tratta di affrontare tali questioni, sono più meno sempre le stesse.
Par di capire che non sia una passeggiata. Vero?
Il settore ambiente è molto complicato. Anche per un amministratore giudiziario, credetemi. Per mettere in sicurezza e chiudere una discarica ci vogliono tante risorse finanziarie e, in qualche maniera, dovranno essere trovate.
LE REAZIONI.
Ma, intanto, la preoccupazione sale. L’amministratore unico di Isontina Ambiente Giulio Severo Tavella, in questa fase, preferisce non parlare. Resta quella nota stringata dell’altra sera in cui Isambiente informava di essere stata oggetto di sequestro preventivo dei conti correnti presso cui era depositata la liquidità aziendale. Per chi si fosse perso una puntata, l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Flavia Mangiante in particolare ha disposto, parole testuali, «il sequestro preventivo delle somme accantonate da Isontina Ambiente srl per la gestione ordinaria dal 31 dicembre 2010, limitatamente alla fase di chiusura, e per la gestione post operativa della discarica di Pecol dei Lupi».