Avviati i lavori alla Reggia di Rivalta. Il primo lotto si concluderà in un anno
REGGIO EMILIA. Ieri ha preso il via il cantiere per il restauro della Reggia di Rivalta, di cui si prevede la conclusione fra un anno, nel luglio 2022. L’intervento è finanziato dal ministero per i Beni culturali e il turismo (Mibact) con due milioni di euro nell’ambito del Progetto nazionale Ducato Estese. Questo primo stralcio dei lavori non interferirà con i cartellone di “Restate” e le altre iniziative della stagione estiva, che si svolgeranno normalmente nell’area che si trva davanti l’edificio. Verranno consolidate le strutture, realizzate le principali dotazioni impiantistiche e restaurate le facciate. Saranno interessati principalmente la parte est del piano nobile e il torrione est, con le pareti interne, i dipinti e gli intonaci, i pavimenti, le finiture, gli impianti elettrici, meccanici, idrici e antincendio.
Il resto dell’edificio sarà sottoposto a un restauro leggero e a un consolidamento e miglioramento sismico. L’accessibilità sarà poi migliorata grazie al superamento delle barriere architettoniche e la realizzazione di percorsi adeguati.
Il progetto mira a ripristinare le linee neoclassiche del “palazzone”, che corrisponde all’ala sud della settecentesca Reggia, nel rispetto della sua storia e identità culturale. Saranno riaperte alcune finestre monumentali e, all’esterno, verranno stesi intonaci conformi alle tipologie originarie. All’interno si procederà alla rimozione delle dipinture incongrue fino a raggiungere il livello da ripristinare. Particolare cura sarà dedicata alle sale monumentali, una delle quali, nel torrione est, è caratterizzata da un notevole “trompe l’oeil” realizzato dal pittore modenese Giacinto Venturi, che si occupò anche degli ornamenti impiegando perlopiù pitture a olio e tempera. Invece i pavimenti, essendo di scarsa qualità e pessimamente conservati, verranno rifatti secondo i modelli dell’epoca.
Nel torrione il collegamento fra i piani sarà assicurato da una scala interna e da un “montapersone”, cioè da ascensore capiente, idoneo a trasportare anche le persone disabili e i passeggini. Altre due scale e una rampa consentiranno l’accesso al piano nobile.
Ma l’opera più vistosa sarà la grande rampa verde che, grazie a una lievissima pendenza, porterà al piano nobile anche chi ha una mobilità limitata, evitando ascensori meccanici e nuove scale. Sarà posizionata fra il corpo centrale della Reggia, oggi scomparso, e il piano nobile. Verrà realizzata con terreno di riporto e con una pavimentazione a secco in continuità con le pavimentazioni esterne che circonderanno il palazzo. È previsto il parziale rifacimento dei bassi servizi con la conservazione del muro di cinta ovest del “Giardino segreto”. Qui sarà collocata la centrale tecnologica di questo primo lotto. Con questi lavori saranno ricavati gli spazi per un primo fondamentale nucleo di attività rappresentative ed espositive e di accoglienza dei visitatori.
IL PARCO
Nel prosimo autunno, poi, sarà avviato il rifacimento del grande parco con il recupero dei beni storico-architettonici: le grotte, il muro di cinta, la grande fontana ovale e il belvedere, ma anche la scalinata che collegava il palazzo al parco e le due fontane che adornavano il parterre. Tutti questi manufatti sono tornati alla luce nel corso di ricerche, saggi e scavi archeologici. La scalinata, in particolare, consente la discesa dalla corte ducale al parco, poggiando all’estremità inferiore sul limitare del parterre, che verrà ricostituito nelle forme settecentesche. Nell’area del parterre e del parco rimarranno conservati i filari o gruppi di gelsi. Saranno piantati 695 nuovi alberi, che si aggiungeranno ai 240 esistenti. L’area sarà perciò dotata complessivamente di 935 alberi.
CENNI STORICI
Nell’area in cui sarebbe sorta la Reggia era da tempo presente un importante “Palazzo delle Delizie” appartenuto al principe Borso d’Este prima, a suo figlio Foresto poi. Ampliato per farne la residenza del signore di Modena e Reggio, alla sua morte fu abbandonato e Foresto accondiscese alle richieste del nipote Francesco, che diverrà il duca Francesco III d’Este, per farne un luogo in cui stare vicino a Carlotta d’Orleans, sua moglie, nipote del re di Francia e amante del bel vivere. I lavori della Reggia iniziarono nel 1724 in continuità con l’edificio precedente, tesi confermata dai recenti studi pubblicati da Walter Baricchi e Alberto Cadoppi, nei quali si riporta la testimonianza coeva del cronista Febo Denaglia: “ Il palazzo è grandioso, e vago, ma come che alzato già sul vecchio ha i suoi notabili difetti. Pure è magnifico, vasto con due grandi, e lunghe ali laterali, vari torrioni con un gran cortile”. L’ideazione e la progettazione dell’edificio sono attribuite, dalle fonti, a Francesco con la direzione tecnica dell’architetto reggiano Giovanni Maria Ferraroni. La parte centrale del palazzo era destinata al signore, ai suoi dignitari e ospiti, le due ali, invece, a luoghi di servizio e alloggi per il personale. —
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