Scuola, l’inizio slitta a fine settembre. Vacanze allungate nel Veneto di Zaia
VENEZIA. Vacanze prolungate nel circuito scolastico che va dalle materne alle medie di secondo grado. Previsto inizialmente tra il 13 (primarie e medie) e il 16 settembre (superiori), l’avvio delle lezioni in Veneto slitterà «verso la fine del mese». Parole di Luca Zaia, che martedì, alle 12,30 in apertura del punto stampa a Marghera, scioglierà finalmente l’enigma, restituendo certezze a studenti, famiglie, docenti, personale.
In mattinata, esprimendo sostegno all’appello al ministero dei sindaci del litorale - favorevoli a posticipare l’apertura ad ottobre così da prolungare la stagione turistica post Covid danneggiata dal maltempo di giugno - il governatore aveva anticipato che «l’aggiustamento del calendario» era in effetti già in corso. Motivato, in via preliminare, dalla volontà di «rispettare le festività religiose», con allusione al Kippur ebraico che quest’anno cade tra mercoledì 15 e giovedì 16 settembre.
E gli impegni lavorativi dei genitori? «In tutte le scuole sono previsti corsi di recupero, quindi saranno aperte ai ragazzi altrimenti incustoditi», la replica. Tant’è. Zaia ha trascorso la serata in compagnia dell’assessore all’istruzione Elena Donazzan per rimodulare il calendario: «È un lavoro di cesello non semplice perché coinvolge centinaia di migliaia di persone», precisa una nota. Oggi la sospirata delibera di Giunta.
«C’è CHI TEME MICROCHIP NEI TAMPONI»
Nel frattempo l’andamento epidemiologico non riserva sorprese sgradite. Zero decessi nelle ventiquattr’ore, ricoveri pressoché invariati e una manciata di nuovi positivi (45) che incidono per lo 0, 88% appena sui (pochi) tamponi effettuati. Il piano di salute pubblica, però, oltre al consueto monitoraggio in sanità e case di riposo, prevede 30 mila test giornalieri (al 40% molecolari) nella stagione estiva. «Le nostre Ulss, con acrobazie paurose, sono arrivate a 20 mila ma a fronte di contagi ridotti all’osso anche il tracciamento dei contatti si traduce in numeri ridotti», la replica zaiana; «Allora io chiedo ai cittadini un gesto di buona volontà: anche in assenza di sintomi o dubbi, recatevi ai nostri Covid point, l’accesso è diretto, il tampone di nuova generazione è gratuito e indolore. Mi appello anche alle associazioni, alle pro loco, a chi organizza sagre e spettacoli: prevedete un gazebo, noi forniremo kit e personale, così ci aiuterete a monitorare la circolazione del virus in vista della ripresa autunnale». C’è anche chi rifiuta l’offerta in nome del complottismo: «A scuola alcuni genitori si sono opposti dopo “aver letto su Facebook” che avremmo inserito nel naso dei figli un microchip di controllo dei comportamenti».
RINVIARE IL VACCINO A OTTOBRE? ERRORE
E la campagna immunizzante? «Procede a ritmi soddisfacenti, sappiamo che molti intendono posticipare il vaccino ad ottobre per prolungare la copertura alla stagione invernale. Sarebbe una mossa sbagliata. Anzitutto occorre tutelare se stessi e gli altri dalla variante Delta – ad oggi i casi accertati, destinati inevitabilmente a crescere, sono 27 – e in secondo luogo i virologi stimano in un anno la protezione anticorpale. Il problema, semmai, è la materia prima, a luglio rallenteremo le somministrazioni perché c’è stato un calo del 44% nelle forniture. La gestione prudente delle scorte ci consente comunque di rispettare l’agenda degli appuntamenti, fino al 4 agosto ci sono ancora 30 mila posti liberi, apriremo le prenotazioni successive in presenza di garanzie precise dal commissario Figliuolo».
«GOGNA VERGOGNOSA» ALLE DISCOTECHE
Nel dettaglio, fa sapere Manuela Lanzarin, le dosi in magazzino sono quasi 570 mila, suddivise tra le “universali” Pfizer (181 mila) e Moderna (29 mila) e quelle destinate esclusivamente ai richiami over sessanta: AstraZeneca (238 mila) e J&J (118 mila). L’assessore alla sanità aggiorna anche l’impegno vaccinale delle farmacie: «Le abilitate sono 136 su 1400 e in 68 hanno già ritirato le dosi assegnate, ovvero 30 Moderna e 100 Johnson ogni settimana. Le vaccinazioni eseguite finora risultano 233, concentrate soprattutto nell’Ulss Serenissima». Al riguardo, il governatore ribadisce la «personale contrarietà» all’obbligo vaccinale per legge – «Credo nella libertà e nel dialogo con la comunità, i fatti dimostrano che la cultura della persuasione vince sull’imposizione» – e poi si imbizzarrisce sul terreno delle discoteche. «È vergognoso che attività dotate di regole e di gestori responsabili di farle rispettare restianoo chiuse e messe alla gogna mentre si legittimano le piazze gremite, con musica e assembramenti da far schifo. In un Paese civile questo è inaccettabile»