Ristoratori vip al Bastione Paradiso: nove chioschi per cenare sotto le stelle
PADOVA. Con due mega schermi di 30 metri apre oggi il Bastione Paradiso, lo spazio verde dei Giardini Appiani in via Marghera che sarà animato per tutta l’estate da nove tra ristoranti e attività dell’associazione PadovaNonSiFerma. La partita dell’Italia contro la Spagna, per le semifinali degli Europei, è solo l’incipit per una manifestazione studiata, desiderata e confezionata in nome della qualità e della beneficenza.
Gli imprenditori hanno ideato così il più grande ristorante padovano sotto le stelle, dove ci sono la pizza di Casa Vecchiato 1989, di Luca Vecchiato, presidente dell’associazione; gli hamburger di Hamericas di Ivan Totaro; le griglie de Il Chiosco, di Giorgio Pavan; i piatti freddi di Eroica Cafè, sempre di Ivan Totaro; i sapori elaborati di Tola Rasa, con lo chef Luca Tomasicchio; gli spuncioni di Antonio Ferrari; il menù di Simon’s Bistrot di Simone Pulin e della Trattoria Nalin di Nicola Nalin e la dolcezza golosa della pasticceria Racca di Gianni Zaghetto. Si apre alle 18 e si chiude a mezzanotte con possibilità di allungare la serata fino alle 2 di notte durante il weekend.
La manifestazione andrà avanti, tempo permettendo, fino alla fine di settembre. Una delle principali novità è che non si pagherà in contanti. Il cliente si siede al tavolo, inquadra con il suo cellulare il qr code sul tavolo, con un’app messa a disposizione da Strooka sceglie prima da bere e poi da mangiare, paga con carta di credito o PayPal e attende che il suo telefonino suoni per andare a ritirare l’ordine. Grazie ad una convenzione con il Park di Piazza Rabin sarà possibile parcheggiare negli orari di apertura pagando al massimo 3 euro. È dunque un’iniziativa pensata per le famiglie, non cucita sulla movida giovanissima e con uno scopo preciso: distinguersi dalle precedenti gestioni del Bastione. Questa sera, dopo mach, qualunque sarà il risultato, brindisi gratis assicurato. Sabato prossimo invece primo concerto con gli strumenti acustici de Gli Stellari e a metà luglio le Trombe del Pollini, evento organizzato in collaborazione con la Consulta. «La nostra ambizione è di fare ristorazione di qualità in un luogo magico come i Giardini dell’Appiani», sottolinea Vecchiato. «Crediamo molto nel cashless, lo scontrino fiscale arriverà in forma digitale, ma naturalmente i primi giorni saranno di monitoraggio. Se proprio non dovesse funzionare – ma ne dubitiamo – come ultima ratio tireremo fuori due casse fiscali per i pagamenti contanti».
Molti colleghi storcono il naso, quella nei parchi è giudicata una concorrenza che danneggia i locali del centro. Alle polemiche risponde Giorgio Pavan: «Siamo ristoratori della città, del centro per lo più. Anche noi abbiamo subito pesanti perdite. Voglio ricordare che il mio Fishmarket è ancora chiuso; che il caffè Eroica ha aperto un mese fa dopo un anno di chiusura; che Hamericas in Ghetto ha potuto lavorare esclusivamente con il delivery perché non aveva plateatico; che Vecchiato al San Gaetano è rimasto chiuso 15 mesi». «Qui non si farà solo business», precisa Vecchiato, «prima di tutto siamo otto amici che hanno dimostrato – con 13 mila pasti distribuiti a chi aveva bisogno durante il lockdown – di voler restituire qualcosa alla nostra città. Ci siamo poi affezionati a Casa Priscilla e ai bambini di suor Miriam, alla quale andrà una parte dei nostri utili. Questo per dire che dietro i Bastioni c’è la responsabilità di otto imprenditori che hanno sì bisogno di guadagnare dopo lo stop della pandemia, ma che tengono alla loro città, compresi i residenti di questa parte di Padova». Una lancia a favore della kermesse la spende proprio l’assessore al commercio, Antonio Bressa, presente all’inaugurazione: «Per il Pride abbiamo scelto locali della città che non avevano il plateatico», scandisce, «Qui abbiamo puntato su realtà del territorio: il Bastione non è in mano ad un’associazione sconosciuta, ma dietro ci sono imprenditori che fanno ristorazione di eccellenza. Hanno scelto di restare aperti, all’inizio, fino a mezzanotte, proprio per dare un messaggio di tranquillità al quartiere, ma hanno la possibilità di chiudere fino alle 2 come i locali del centro».