Jesolo, allarme per i giovani che dormono in spiaggia
JESOLO. Dormono sui lettini in spiaggia o anche sui pontili, oltrepassando i cordoni protettivi che vieterebbero il passaggio. Altri si accontentano di una panchina o un anfratto all’ingresso di qualche condominio. Mai come in questi ultimi fine settimana si sono visti tanti ragazzi in giro al lido fino all’alba. Sono i ragazzi che oggi creano tensioni e paure al lido di Jesolo e che hanno costretto il Comune di Jesolo a correre ai ripari con la richiesta di rinforzi di polizia e stewards tra piazza Mazzini e le altre zone “calde” della città. Spesso ragazzi italiani, veneti, o italiani di seconda generazione, magari figli di immigrati.
Non è una questione etnica, perché quello che li accomuna è la rabbia e la voglia di divertirsi, purtroppo, senza controllo. E la gioventù, perché molte volte hanno 15 o 16 anni, fino ai 20 in media. La scorsa notte, ancora in piazza Mazzini, alcuni si sono azzuffati e altri hanno messo sottosopra la terrazza di un locale. «La mattina li vediamo spaesati» , spiega il titolare di un pubblico esercizio in zona piazza Trieste, «che vagano dopo una notte di festa. Alcuni dormono anche per strada, seduti vicino a qualche stabile. Altri dormono sulla spiaggia, direttamente sui lettini nelle concessioni. Fanno paura perché non sai cosa aspettarti da loro e sembrano arrivati da altri pianeti».
Lo sa bene il sindaco, Valerio Zoggia, il quale l’allarme lo aveva lanciato a inizio stagione: «Il problema è di Jesolo come delle grandi città ed è un problema sociale che dobbiamo affrontare con gli strumenti giusti. Intanto, con il rinforzo degli organici delle forze di polizia, perché dobbiamo evitare gravi conseguenze. Ma bisogna andare incontro a questi giovani anche con i servizi opportuni e il supporto psicologico necessario». Roberto Dal Cin, delegato al turismo Confapi, ne ha discusso con l’onorevole Nicola Pellicani, per portare la questione Jesolo a Roma: «Il problema sorge dopo l’una di notte, con i giovani caricati e senza controllo. Noi continuiamo a pensare che servano sul territorio personale sanitario e dei servizi sociali dell’Usl, con psicologi e un servizio che preveda l’approccio sulla strada. Non possiamo pensare solo alla repressione». Adesso si sta affermando anche il fenomeno del bullismo estivo.
Le bande di ragazzi aggrediscono altri coetanei indifesi o le ragazze sole. Sono stati denunciati borseggi e aggressioni per rubare un monopattino. Episodi che si ripetono nel fine settimana quando c’è una vera e propria invasione al lido. I giovani che creano problemi nelle loro città fanno lo stesso a Jesolo e si scontrano poi con altri ragazzi com’è nella loro indole ribelle. La soluzione immediata è stata finora di presidiare la città, ma la novità è stata una campagna di sensibilizzazione choc che mette di fronte i ragazzi a quello che li aspetta, fino all’arresto.