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2021

Festival di Cannes 2021 al via: dai film alle star, ecco cosa aspettarci

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Kristen Stewart in Chanel
Susan Sarandon in Alberta Ferretti
Elle Fanning in Dior Vintage
Bella Hadid in Alexandre Vauthier
Lady Diana in Catherine Walker
Kate Moss e Johnny Depp
Jessica Chastain in Givenchy
Jennifer Aniston in Versace e Brad Pitt
Sharon Stone in Valentino
Chiara Ferragni in Philosophy che Lorenzo Serafini
Kendall Jenner in Schiapaerelli Haute Couture
Cara Delevingne in Burberry
Angelina Jolie in Max Azria
Blake Lively in Atelier Versace
Milla Jovovich in John Galliano
Courtney Love
Aishwarya Rai in Michael Cinco
Brigitte Bardot
Eva Longoria in Marchesa
Julienne Moore in Dior
Cicciolina
Madonna in Jean-Paul Gaultier
Michael Caine
Pamela Anderson
Cate Blanchett in Alexander McQueen
Sasha Baron Cohen
Angelina Jolie in Dolce&Gabbana
Vaness Redgrave
Simone Silva
Marion Cotillard in Balmain

Dopo un anno di stop dettato dalla pandemia, il Festival di Cannes riparte in presenza con una rassegna ricca di titoli poco mainstream e molto d’élite e una serie di novità che entrano, di fatto, nella storia della Croisette: è la prima volta che un regista nero, Spike Lee, al quale è anche dedicata la locandina di questa edizione, presiede la giuria internazionale; è la prima volta che il Festival sposa apertamente la causa ambientalista attraverso la nascita di una nuova sezione «green», ed è la prima volta che il numero delle giurate supera quello dei giurati. «Da parte nostra, femminilizziamo le squadre, gli organi, i comitati di selezione» ha raccontato a Repubblica il direttore artistico di Cannes Thierry Frémaux, in perfetta armonia con l’andazzo dei tempi. Alla manifestazione, al via dal 6 al 17 luglio, partecipano 24 titoli in gara, di cui 7 francesi. Si comincia da Annette, il musical dark diretto da Leos Carax con Marion Cotillard e Adam Driver, e si prosegue con grandi temi e grandi volti.

https://www.youtube.com/watch?v=TRFQaCJm8h0

Tout S’est Bien Passé, il nuovo film di Francois Ozon, parla di eutanasia ispirandosi al libro di Emmanuelle Bernheim, con Sophie Marceau nei panni di una figlia che aiuta suo padre, colpito da un ictus, a morire in Svizzera; France, di Bruno Dumont, è la storia di una giornalista tv interpretata da Léa Seydoux e di come la celebrità sia fugace; Flag Day, l’ultimo film di Sean Penn, è la storia vera di una figlia in lotta contro i problemi causati da un padre truffatore; mentre Red Rocket di Sean Baker racconta, in chiave comica, il personaggio di Mikey Saber. Grande attesa per The French Dispatch, il  film di Wes Anderson ambientato nella redazione di un giornale in una fittizia città francese con un cast stellare che va da Timothée Chalamet a Benicio del Toro, da Francesc McDormand a Tilda Swinton; per Tre piani di Nanni Moretti, che ha atteso pazientemente due anni prima di mostrare il suo lavoro, il primo non basato su una sceneggiatura scritta da lui ma dal famoso romanzo di Eshkol Nevo, al pubblico; Benedetta di Paul Verhoeven, adattamento del libro di Judith C. Brown su Benedetta Carlini, suora lesbica vissuta nell’Italia del XVII secolo; Ouistreham, il film diretto dallo scrittore Emmanuel Carrère con Juliette Binoche nel ruolo di una donna delle pulizie sul Ferry Boat che apre la la Quinzaine; e il documentario Jane by Charlotte, nel quale Charlotte Gainsbourg intervista sua madre Jane Birkin.

L’Italia, oltre che con Moretti, batte però anche grazie a Marco Bellocchio, che a Cannes, oltre a presentare in anteprima Marx può attendere, il bellissimo documentario dedicato alla tragica scomparsa del fratello gemello Camillo negli anni Sessanta, ritirerà anche la prestigiosa Palma d’Onore, premio assegnato, nei 74 anni di vita del Festival, solo cinque volte: a Clint Eastwood, ad Agnés Varda, a Francis Ford Coppola, a Bernardo Bertolucci e a Manoel de Oliveira. Per il resto, pur senza i grandi blockbuster hollywoodiani e Netflix, che non cede alla richiesta del passaggio obbligato in sala indicato da Fremaux come criterio indispensabile per poter presentare i propri film a Cannes, il Festival 2021 cerca di affrontare la pandemia proibendo gli abbracci in cima alla Montée des Marches e autorizzando le star a togliersi la mascherina solo al momento del photocall. Il centro di vaccinazione dentro al Palais rappresenta, nella volontà degli organizzatori, un’ulteriore sicurezza per permettere a tutti i partecipanti, dai produttori ai giornalisti, di godersi lo spettacolo in tranquillità, pur senza rinunciare ai controlli all’ingresso delle sale di proiezione e l’obbligo del green pass o del test da ripetere ogni quarantotto ore. Le feste, per il momento, non sono pervenute, ma è certo che il cinema francese ce la stia mettendo tutta per ripartire.

 

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