Scolasticamente parlando sembra di rivivere l’estate scorsa e già questo è drammatico perché davvero nessuno vuole pensare al terzo anno scolastico marchiato dal Covid. Il timore di tanti è che si ripropongano gli stessi problemi a cui non si è trovata soluzione un anno fa: le aule troppo piccole per il distanziamento, i mezzi di trasporto affollati. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dato una rassicurazione: «Stiamo lavorando per aprire la scuola in presenza, senza se e senza ma».
Il primo obiettivo è dunque dimenticare o almeno limitare la didattica a distanza. Sono stati archiviati i banchi a rotelle e le altre mancate soluzioni del passato. Sono molti però gli altri interrogativi: mascherine, vaccinazioni, distanziamento.
REGOLE CTS
Il Cts ha già chiarito che non cambieranno le regole. A scuola si andrà con la mascherina e i banchi saranno distanziati (un metro tra le rime buccali). Ci saranno gli stessi controlli dell’anno passato, gli ingessi scaglionati, probabilmente anche i turni pomeridiani e l’attivazione della didattica a distanza in caso di positività all’interno di una classe, oltre che per mancanza di spazi visto che non ci sono 20mila aule in meno rispetto alle necessità. È lo scenario affrontato soprattutto dalle superiori e che non si vorrebbe ripetere.
VACCINI
Quest’anno c’è però la possibilità della vaccinazione per il personale scolastico e per gli studenti dai 12 anni in su. Sono 200 mila gli appartenenti al personale della scuola che non hanno per ora fatto il vaccino. Non c’è obbligo, «ma si deve porre il problema della comunità, perché il Paese non riparte se non c’è il senso di responsabilità collettiva che è il cuore stesso della scuola» ha detto il ministro Bianchi. Nemmeno per i ragazzi c’è l’obbligo.
CALENDARIO
Le regioni hanno pubblicato in questi giorni i calendari scolastici. Si parte fra il 6 e il 20 settembre. La prima è la provincia di Bolzano, fra 13 e 15 la maggior parte delle regioni, Puglia e Calabria lunedì 20 settembre. Si parte con non tutti gli studenti vaccinati. Ipotizza una partenza ritardata il presidente del Veneto Luca Zaia che vorrebbe completare la vaccinazione dei ragazzi. «Abbiamo fatto una delibera “aperta” per spostare la data» ha spiegato.
TRASPORTI
Con l’ultimo decreto il governo ha stabilito la capienza dei mezzi pubblici all’80 per cento. Non più quindi il dimezzamento della capienza di bus e metro, ma potrebbe tornare in caso di aumento dei casi. Ancora una volta saranno autorità locali e prefetti a dover definire numeri e regole di zona in zona.
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