Rave nel Pisano, ecco da dove nasce la grande onda di partecipanti
SANTA MARIA A MONTE. «Agua? Is over, finie...». Indica un cartello di fronte al bar: la scritta “Agua” con una croce sopra. All’insistenza di chi chiede almeno “un verre”, un bicchiere, risponde versandolo e fissando il prezzo: un euro. «È caro», ma la cifra è quella e non si discute. Appurato che è francese si prosegue in quella lingua, ma quando gli si chiede da che parte della Francia venga, stupisce con un colpo da vero toscano: «Saint-Michel-de-bodibodibonbonbon». In pratica: “San Michele di...” e poi suoni a caso abbassando la voce. Una supercazzola. Prematuré. Chapeau.
Il francese è praticamente la lingua madre del free party organizzato nella frazione di Tavolaia, a Santa Maria a Monte. Sono venuti giù in tantissimi, tra i più attrezzati. C’è un camion appena accanto al muro di casse dove ballano tutti con una scritta enorme sul rimorchio: “Déménagements”. Traslochi.
L’organizzazione pare infatti parta dalla Francia. A costruire la festa sono state alcune crew (da intendersi come comunità unite da una passione e un vissuto comune) d’oltralpe, dove il movimento tekno è ancora piuttosto forte. Così come in alcuni paesi dell’est, come la Repubblica Ceca, e in certi ambienti, sempre meno numerosi, anche nel nostro paese.
Le crew e gli appassionati si spostano senza problemi. E il passaparola è ancora il metodo più efficace: permette di arrivare sul posto senza farsi intercettare dalle forze dell’ordine e raggiunge tantissime persone. Il principio è semplice e meno carbonaro di quanto possa sembrare: se conosci gente che va alle feste, sai sempre di tutte le feste. E poi ci sono i canali Telegram, sempre al passo.
Per numeri come quelli di Tavolaia servono indicazioni precise, perché la gente arriva da tutta Europa. Cinquemila presenze, forse qualcuna in più nelle prime 48 ore. Circa 3.500 nella mattina di lunedì, poi scese a 2500. Ecco a che servono i gruppi: si condivide la posizione, in modo da arrivare sul posto in modo preciso e supportare le crew di organizzatori. Che nell’organizzazione dei free party illegali sono quelli che rischiano di più. “Occupazioni abusiva di terreni privati”, in questo caso. I campi dove si è creata la piccola cittadella della tekno non sono terreno pubblico.
La grande presenza di francesi viene notata anche dalle forze dell’ordine e dalle istituzioni. Non serve nemmeno stare ad ascoltare le conversazioni, basta guardare le targhe. «Riteniamo che l'idea di questo evento sia partito da organizzatori francesi. Sul posto ci sono centinaia di veicoli e almeno due grossi tir che ospitano una specie di palco e amplificatori enormi. Gran parte dei mezzi parcheggiati hanno targa francese».
Staccando gli occhi dalle targhe però in giro si può ascoltare una piccola babilonia. La proveninenza internazionale di tanti, soprattutto lo zoccolo duro del movimento, che vive una vita itinerante tra camper e furgoni. Spostandosi da una festa a un'altra, seguendo il battito. Attaccati al parabrezza di un camion ci sono due volantini, in doppia lingua, italiano e inglese. "Perso Gatto", "Lost Cat". La micetta si chiama "Nazka", nera e rossa", e con "identificatione francese". Se ha trovato il banchetto dell'Lsd non sarà una passeggiata riportarla a casa...
Si può dire di più. Il rave, oltre alla semplice occasione di ritrovo della comunità, ha dietro due ragioni: una commemorativa e una politica. Entrambe rimandano alla Francia.
La prima è legata a un nome: Frykkio. Davide Masitti, 49 anni, in arte Da Frykkio per l’appunto. Un nome storico della scena tekno, un dj italiano, modenese, un pezzo di cuore e storia del movimento free party. È morto accoltellato nel maggio scorso a Saint Michel de Castelnau (ancora Saint Michel...) per una coltellata al fianco. S’indaga la compagna per omicidio, lei nega e i familiari del dj le credono. Ma è un’altra storia. Quel che conta è che questa festa serve a commemorare Frykkio. E qui lo sanno tutti.
La seconda è Redon Rave, una festa commemorativa andata in scena a Redon, Bretagna, a metà giugno. Anche lì si celebrava un ragazzo morto e la polizia francese, la gendarmerie, ha deciso d’intervenire per disperdere i partecipanti con la motivazione di aver violato le norme anti–Covid. Un giovane di 22 anni ha perso la mano durante le cariche e almeno cinque gendarmi sono rimasti feriti.
«Elle est pour Frikkyo, celle la. Et aussi pour Redon», mi spiega una giovanissima francese, anche lei bretone. La festa è per Frikkyo e per i fatti di Redon. E la scelta è caduta su Santa Maria a Monte. —
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