Nessuno dice basta al maxi rave, è il più grande d'Europa dopo il coprifuoco
SANTA MARIA A MONTE. Il più grande rave party organizzato in Europa dopo le restrizioni della terza ondata del Covid-19. Altri lo hanno preceduto, anche di discrete dimensioni. Ma quello di Santa Maria a Monte è il più grande free party (festa libera) dell’anno. Per distacco. Con quasi seimila persone, capaci di occupare una vasta area nello spazio di una notte, organizzarla e fare partire la festa. Senza che nessuno si sia accorto di nulla.
Nico ha 35 anni, è «distrutto da un week-end di lavoro e di caldo a Firenze» ed è arrivato alla festa nella tarda mattinata. Ha paura di essere in ritardo, perché sente il battito delle casse fievole. In realtà è solo lontano 15 minuti a piedi dal cuore del rave e quando sale in automobile è sollevato nel constatare quanta strada risparmierà con l’autostop. Ci conferma una banalità: la festa è in programma da tempo. «All’inizio doveva essere verso Reggio Emilia o comunque da quelle parti. Non sarei andato, c’è troppo caldo lì. E mi sarebbe dispiaciuto, perché mi hanno detto i miei amici che è una festa incredibile».
Nico apprezza la frescura degli alberi intorno. La trova rilassante nella prospettiva di rilassarsi dopo la danza. Da ieri le presenze hanno cominciato a diminuire, fino a dimezzarsi dai 5.000 e più iniziali ai 2.500 di ieri sera (200 già identificati) Le forze dell’ordine avevano approntato dei posti di controllo, quattro, attorno all’area già la domenica. Dovevano fermare l’afflusso, ma i singoli e i gruppettini sono riusciti lo stesso a passare. Il trucco è semplice: posteggiare lontano e nascondere l’auto, per poi arrivare a piedi. Lo stesso segreto di Nico, che forse con la distanza aveva esagerato. «Ci voleva, ci voleva», dice felice quando l’area del party si avvicina e le casse entrano nel petto. «Dopo tutto il lockdown si sentiva il bisogno. Poi oh: la gente critica le feste e però ci sono gli stadi pieni, nei bar un casino. Al lavoro uguale», continua Nico. Qua, però, di mascherine non se ne vedono. Manco al braccio, nella nuova declinazione moda estiva piuttosto in voga tra gli italiani. «Io non sono un no-vax – ribatte Nico – anzi, dopodomani ho la prima dose (di vaccino). Pur con tanti dubbi mi sono detto che è l’unico modo per uscire da questa situazione. Magari qua qualcuno ti dice che il virus non esiste, ma non è sta roba qua dai. È solo che c’è stanchezza e voglia di festa, no?».
La droga c’è, tanta, ed è quasi banale dirlo in un rave. C’è però chi la vende al banco: “Md e Cocaina 20 euro”. Un prezzo al ribasso, visto così. Non abbiamo chiesto. Pochi i malori e gli interventi del 118.
La tre giorni di Santa Maria a Monte ha potuto contare su un’organizzazione impeccabile. Francese pare, con l’ausilio di gruppi di ravers italiani, toscani in particolare. L’evento fino a ieri sera era in corso e per raggiungere una partecipazione del genere bisogna che fin dal principio si sia ragionato sull’idea di stare fuori almeno 72 ore. Il passaparola, i gruppi Whatsapp, i canali Telegram hanno fatto il resto, spargendo la voce in una comunità sparpagliata ma ben connessa come quella dei raver.
La sindaca Ilaria Parrella parla di prevenzione. «Eventi del genere una volta che sono in campo vanno contenuti e osservati, ma non si può fare molto di più». Giusto per avere misura: Santa Maria a Monte 13mila abitanti; rave seimila partecipanti. Un paesino, organizzato e autonomo. «Lo si vede come un problema di ordine pubblico mentre spesso si tratta di una cosa di protezione civile. Per fare di più bisognerebbe dare i mezzi a chi indaga», continua la sindaca.
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«Una situazione paradossale», per le leghiste Susanna Ceccardi (europarlamentare) e Donatella Legnaioli (deputata) e la consigliera regionale Elena Meini. L’onorevole Giovanni Donzelli, di Fratelli d’Italia, annuncia un'interrogazione parlamentare, parlando «di pesanti lacune nella gestione della dell’ordine pubblico». Il presidente toscano Eugenio Giani spiega che la Regione non sarebbe potuta intervenire, «non avendo una polizia regionale». Un’occasione per rilanciare il suo progetto di metterne in piedi una. —
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