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Июль
2021

L’ex segretaria dei Madonna è una truffatrice

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PISA. Una lunga e silenziosa spoliazione di fondi dalle casse della società con la segretaria, da tempo ex, nel ruolo di mente del raggiro stimato in almeno 3,5 milioni di euro.

Dopo la condanna in abbreviato a tre anni, Roberta Mannino, 53 anni, nata a Cascina e residente a Pisa, si era vista ridurre in appello la pena a due anni e otto mesi per effetto di una sforbiciata dovuta alla prescrizione. Una pena che esclude la condizionale. E così aveva cercato di ottenere un ulteriore sconto per scendere sotto i due anni (scatta la sospensione), ma la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso: la condanna è definitiva per la maxi truffa ai danni della Cemes, l’azienda fulcro della galassia societaria della famiglia Madonna con interessi anche in Versilia negli alberghi di lusso. L’ex impiegata infedele dovrà scontare la pena chiedendo l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Mannino era la segretaria di Raffaele Madonna. E dal 2001 al 2012 tradendo la fiducia del suo datore di lavoro aveva escogitato e messo in pratica un sistema truffaldino di cui aveva fatto parte anche il marito Nicola Trivella, 56 anni, (quattro anni in primo grado per riciclaggio).

In sede civile la coppia è stata condannata a risarcire i Madonna con 4,5 milioni di euro tra fondi sottratti e danno patrimoniale.

Quattro tra ville e appartamenti dei coniugi sono già stati venduti all’asta per un parziale ristoro dell’ammanco avvenuto sotto forma di stillicidio costante e metodico delle uscite illegali dai conti Cemes.

Roberta Mannino aveva confessato il “drenaggio” di soldi attraverso l’inganno architettato contro i Madonna. Interrogata dal pubblico ministero il 13 giugno 2012, l'ex segretaria aveva «reso piena ammissione dei fatti dichiarando che, poco dopo la sua assunzione, essa si rese conto che i controlli contabili interni erano molto lacunosi e che c’erano i presupposti per tentare di sottrarre della cifre di denaro all’azienda. Aveva pure ammesso «di aver reiteratamente, e per anni, falsificato la firma del dottor Raffaele Madonna facendo un copia incolla cartaceo e di aver sottratto denaro aziendale non solo per farlo transitare sul conto corrente intestato al marito e alla suocera, ma anche per pagare direttamente acquisti da lei fatti presso terzi».

Per l’accusa falsificando la firma del titolare della società aveva attinto dal bilancio Cemes e con bonifici e assegni aveva fatto sparire una montagna di soldi contando sulla fiducia del suo principale che solo dopo anni e una sparizione di almeno 3,5 milioni capì quanto fosse mal riposta la fiducia verso la segretaria. —




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