Le tre serate pavesi della Milanesiana: il progresso, le guerre e Dante i fili conduttori
Il progresso, le guerre, Dante Alighieri sono i fili conduttori delle tre serate pavesi della Milanesiana 2021, la rassegna culturale itinerante ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, giunta alla 22esima edizione e che fa ormai tappa fissa a Pavia. Quest’anno è partita lo scorso 13 giugno e si concluderà il 9 agosto, toccando 22 città, con 65 eventi e 20 mostre.
Il programma
La location è sempre il cortile del Collegio Borromeo. Si comincia venerdì alle 21 con lo spettacolo «La città dei vivi e la terra dei felici»: dopo l’introduzione di Elisabetta Sgarbi e di Alberto Lolli, rettore del Borromeo, il prologo sulla lingua di Andrea Moro, docente di Linguistica generale alla Scuola Universitaria Iuss di Pavia; quindi le letture degli scrittori Nicola Lagioia (Premio Strega 2015) e Wole Soyinka (Nobel per la letteratura 1986); in chiusura il concerto di Omar Sosa, pianista di origini cubane, poliglotta musicale capace con la sua arte di unire i continenti. Soyinka è uno scrittore, poeta e drammaturgo nigeriano, primo intellettuale africano a essere insignito del Nobel per la letteratura: ha pagato la difesa delle proprie idee contro la tirannia, venendo incarcerato, condannato a morte e poi costretto all’esilio dalla dittatura militare; l’anno prossimo uscirà in Italia il suo ultimo libro, «Chronicles from the land of the happiest people on Earth». Lagioia, barese, ha pubblicato 5 romanzi, vincendo lo Strega con «La ferocia»; è una delle voci di “Pagina3”, la rassegna culturale di Radio3 e diirettore del Salone internazionale del Libro di Torino.
Sabato 10, sempre alle 21, «Dante, l’inferno e l’Italia», letture illustrate di Vittorio Sgarbi e Giulio Ferroni, docente emerito della Sapienza di Roma e scrittore; seguirà il concerto della soprano Joo Cho accompagnata al pianoforte da Marino Nahon, con intervento di Francesco Micheli. Domenica 11 (alle 21 ma con orario probabilmente anticipato in caso di qualificazione dell’Italia alla finale degli Europei di calcio), «Le guerre, il progresso»: prologo illustrato di Oliviero Toscani, «L'immaginazione», poi le letture degli scrittori Joby Warrick (Premio Pulitzer 2016) e Ilya Kaminsky (National Jewish Book Award 2019); Theo Volpatti offrirà un contributo cinefotografico dal titolo «Stolen Identity (2021, 7')»; infine il concerto al pianoforte di Ramin Bahrami. Ingresso del pubblico fino a esaurimento posti secondo le norme anti-Covid; prenotazione obbligatoria a www.collegioborromeo.it.
«La Milanesiana torna per la terza volta a Pavia – sottolinea Elisabetta Sgarbi – grazie alla consolidata collaborazione col Borromeo. che ci permette di realizzare, insieme, lo spirito di questo Festival. Che è il dialogo, il confronto tra discipline e arti diverse, invitando autori da ogni parte del mondo. Ma, devo dire, che Milanesiana ha stretto un patto anche con il pubblico pavese che premia sempre le nostre proposte. E il programma delle tre serate di quest’anno penso possa di nuovo confermare queste aspettative, tra letteratura, fotografia, musica, con ospiti di grande rilievo, da Soyinka a Nicola Lagioia, Bahrami, Vittorio Sgarbi e Giulio Ferroni». Il rettore Lolli si dice particolarmente felice di ospitare le tre serate della Milanesiana, che festeggiano i 460 anni del Collegio. «E’ un anniversario che non possiamo né vogliamo differire a tempi migliori se non altro perché la nostra storia è cominciata e si è rafforzata attraverso le difficoltà in tempo di fame e pestilenze – ricorda Lolli -. E’ stato, il nostro, un progresso generato da uno strappo sociale difficilissimo, nel tardo ‘500. Anche il tempo che ora attraversiamo sembra aver messo in crisi tante certezze, tagliato consuetudini, reciso opportunità, mutilato progetti: in realtà, se lo vorremo, queste difficoltà potranno trasformarsi in potature e in nuova vita. Il progresso passa, a volte, attraverso momenti ambigui, difficili e complessi come quello che stiamo vivendo. La cultura potrà esserci di grande aiuto: finché c’è cultura l’umanità non regredirà mai».