Mantova, nuova Corneliani Investcorp-Invitalia: entro fine novembre la firma dal notaio
MANTOVA. Il contratto notarile di cessione del ramo d’azienda Corneliani dovrà essere stipulato «entro il termine massimo del 30 novembre». A fissare la scadenza è il Tribunale di Mantova nel decreto con cui il 17 giugno (come anticipato dalla Gazzetta) ha ammesso la casa di moda alla procedura di concordato preventivo.
Significa che la newco Investcorp-Invitalia nascerà da dicembre, salvo rilanci di altre offerte che possono essere presentate fino al 21 settembre. Nello stabilire le prossime tappe, a partire dall’adunanza del 24 novembre, il decreto (ora depositato anche sul portale creditori) menziona anche quanto previsto nella proposta della società per il pagamento dei creditori e dispone «l’apertura del procedimento competitivo per offerte concorrenti ai sensi della legge fallimentare» per la cessione del ramo d’azienda.
La proposta per i creditori
Come si legge nel decreto la proposta presentata dalla società a metà aprile prevede «il pagamento nella misura integrale del prededotto, il pagamento integrale dei creditori privilegiati entro un anno dall’omologa» e «il pagamento parziale dei creditori chirografari in classe unica in misura non inferiore all’8% entro tre anni dall’omologa».
La gara per il ramo d’azienda
Il ramo d’azienda che verrà ceduto comprende il sito produttivo di Mantova, i marchi di proprietà, gli outlet, i contratti con i clienti, le partecipazioni nella società rumena Sogema, in Corneliani Shangai e Corneliani Suisse e, così come sancito dall’accordo sindacale del 7 aprile, tutti «i contratti di lavoro subordinato con il personale dipendente che risulteranno ancora pendenti alla data di stipula dell’atto notarile» con la precisazione «che il numero dei dipendenti trasferiti non sarà inferiore a 337 unità».
Le offerte dovranno essere «migliorative» rispetto ai 17,2 milioni proposti il 30 marzo da Corneliani Holdings Limited (la società creata da Investcorp per la creazione della newco che vedrà lo Stato diventare azionista attraverso Invitalia con i 10 milioni del fondo salva-imprese) che a sua volta dovrà partecipare alla gara.
Prezzo base, quello di 17,2 milioni, costituito da due componenti: la prima di 13,2 milioni «da pagarsi direttamente in denaro» in un’unica soluzione o con una rateizzazione che preveda il versamento di 5,2 milioni alla stipula della cessione, altri 5 entro il 31 dicembre 2022, due milioni entro fine 2023 e un milione entro fine 2024; la seconda di 4 milioni destinati a «tutti i debiti nei confronti dei dipendenti trasferiti» (come trattamento di fine rapporto, ratei delle mensilità aggiuntive, indennità relative a ferie e permessi non goduti) come previsto dall’accordo del 7 aprile al capitolo sul passaggio dei lavoratori alla newco «ex articolo 2112 del Condice civile».
L’apertura delle buste avverrà in Tribunale alle 12.15 del 22 settembre alla presenza del giudice delegato Andrea Gibelli e del commissario giudiziale Luca Gasparini.
Nel caso di più offerte valide «si procederà immediatamente a una gara al rialzo» e nell’ipotesi di più offerte valide di pari importo «in assenza di rilancio da parte degli offerenti il ramo d’azienda sarà aggiudicato a favore dell’offerta presentata per prima». Ovvero quella che vedrà convolare a nozze Investcorp e Invitalia.