E’ morto l’imprenditore del Molino, Vittorio Moras: fu presidente della squadra di calcio
TRIVIGNANO UDINESE. «Era un uomo che sapeva vedere oltre il tempo e lo spazio: un vero imprenditore». Così era conosciuto Vittorio Moras, titolare e premuroso custode dello storico Molino Moras, mancato lunedì a 86 anni, nella sua casa di Trivignano Udinese, in un fazzoletto di terra affacciato sull’azienda molitoria che serberà nel tempo il cuore del suo proprietario, garantisce la famiglia.
A conservarne il ricordo, la moglie Margherita e i figli Nicoletta e Massimiliano assieme a Stefano e Luana, oltre ai cinque nipoti, Geremia, Carlotta, Anna, Sara e Gregorio, che lo hanno assistito con amore. Vittorio Moras era noto non solo per il suo lavoro in Molino, ma anche per il ruolo da presidente del Trivignano Calcio che ha rivestito a lungo, per la presenza nel direttivo del locale gruppo Alpini e nella Camera di Commercio di Udine per le quotazioni in Borsa dei cereali.
Uomo energico e dinamico, ha proseguito con coraggio e determinazione la storia del Molino Moras, una storia iniziata oltre un secolo fa, fatta di tradizioni, tecniche radicate nel territorio e tramandate di generazione in generazione dalla famiglia Moras. Ultimo di cinque fratelli, ribelle e rivoluzionario, Vittorio ha saputo guardare al futuro nei momenti più bui, anche quando negli anni Sessanta numerosi mulini della Bassa friulana chiudevano, lui non si è arreso.
Al contrario, si è rimboccato le maniche, ha stretto i pugni e ha investito in strutture e tecnologie che permettessero al Molino e alla sua famiglia non solo di superare le difficoltà ma anche di produrre farine che si distinguessero per qualità. Ed era con attenzione che Moras vigilava su ogni singolo processo produttivo, insegnando ai suoi lavoratori i segreti di un mestiere che conosceva nel profondo, dalla compravendita del frumento alla macinazione fino allo smercio della farina. «Mio padre era un tornado – racconta la figlia Nicoletta – aveva una grande energia che metteva in tutto.
Era un grandissimo uomo d’affari che amava il confronto con l’imprenditoria. Resistere al tempo, migliorare sempre, sono stati i valori che ci ha insegnato: il lavoro veniva prima di tutto.
Ma era anche un uomo al quale piaceva far festa e soprattutto ballare», aggiunge la figlia ripensando a quando il padre le insegnò i primi passi di ballo a cinque anni. «Il nonno – raccontano i nipoti – era un uomo carismatico, con una grande bontà d’animo e un cuore generosissimo: faceva tanta beneficenza senza farlo mai sapere, ci ha lasciato un grande esempio». I nipoti, eredi della sua memoria e dei suoi insegnamenti, lo ricordano come un maestro, che indicava la direzione in cui guardare senza svelare cosa vedere: il bello è scoprirlo da soli.
A ricordare Vittorio Moras è anche il sindaco di Palmanova, Francesco Martines: «Ho sempre apprezzato Vittorio per le sue capacità imprenditoriali e per il suo grande entusiasmo di sportivo. Mi ha sempre sostenuto e incoraggiato nel mio doppio percorso politico-amministrativo a Trivignano e poi a Palmanova. Una chiacchierata con lui era sempre piacevole e arricchente. Sono vicino alla famiglia».
I funerali di Vittorio Moras saranno celebrati mercoledì 7, alle 10.30, nella chiesa di Trivignano Udinese. —