Fiamme alla Freud: in salvo i 150 dipendenti, danni per 600 mila euro
FAGAGNA. Fiamme, nella mattinata di martedì 6 luglio, all’interno dello stabilimento Freud di Fagagna, in via Marcuzzi, storica azienda che conta altre tre sedi a Pavia di Udine, Martignacco e Colloredo di Monte Albano, che si occupa della produzione di frese e accessori per la lavorazione del legno e del metallo. I danni sono ingenti: oltre 600 mila euro.
Tutti i dipendenti, 150 persone, sono stati fatti uscire dello stabilimento. Grazie al tempestivo intervento delle squadre dei vigili del fuoco nessuno è rimasto intossicato. È il secondo incendio in due giorni nella zona industriale di Fagagna. Lunedì mattina, per cause da chiarire, le fiamme avevano distrutto un capannone della ferramenta Goi.
Erano quasi le 10 quando è divampato l’incendio, per cause accidentali. Un operaio stava installando una tubazione per il trasporto dell’olio alle macchine che servono per l’affilatura delle lame circolari e stava utilizzando una smerigliatrice per tagliare un pezzo di ferro.
Proprio le scintille della flex hanno innescato l’incendio, che è partito dal cunicolo a pavimento all’interno del quale c’erano le tubazioni per il trasporto dell’olio che serve per raffreddare i macchinari. In pochi minuti è scattato l’allarme. Tutti i dipendenti sono stati fatti uscire in sicurezza. Il rogo ha danneggiato i quadri elettrici di alcune macchine, gli impianti elettrici dell’azienda e anche le tubazioni per il trasporto dell’olio.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale, che hanno operato a lungo per mettere l’area in sicurezza oltre a procedere con la ventilazione di tutti i locali, invasi dal fumo, che ha annerito le pareti dello stabilimento. A coordinare l’intervento dei pompieri c’era il funzionario di turno, il perito Valmore Venturini. Sono stati informati anche i carabinieri di Fagagna.
Nessun danno strutturale all’edifico. L’azienda è rimasta chiusa per l’intera giornata. «Contiamo di riaprire al più presto – spiega il responsabile dei servizi generali e sicurezza ambiente, Patrizio Fraulin –. L’olio ha preso fuoco e le fiamme si sono propagate lungo tutto il cunicolo a pavimento.
Le nostre macchine sono costose, anche perché di ultima generazione. Dobbiamo ancora verificare tutti i danni effettivi ma la stima si aggira attorno ai 600 mila euro. Dispiace perché le cose stanno andando bene. Ora il nostro obiettivo è riprendere al più presto la linea interrotta». —