Vaccinare 200mila docenti
Luca Rossi
ROMA. Obiettivo ripartire in sicurezza. Si lavora per evitare il ricorso alla didattica a distanza per il terzo anno consecutivo nelle scuole italiane. «Dobbiamo andare forte sui 50enni e cercare di convincere a vaccinarsi quei 215mila, o almeno 180-190mila, tra insegnanti e operatori scolastici che ancora non l’hanno fatto», spiega il commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. «Questo – aggiunge – ci permetterà di arrivare più in sicurezza all’apertura delle scuole. Con una buona copertura», ovvero con «oltre l’80 per cento di operatori scolastici e dei giovani da 12 anni in su», c’è «una buona sicurezza di tornare a scuola tutti in presenza e anche con poche o scarse limitazioni».
convincere a vaccinarsi
L’obiettivo del Governo - assicura la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini - è quello di iniziare, appunto, «la scuola in presenza. C’è l’impegno da parte della Conferenza Stato-Regioni, sarà un passaggio cruciale e non facile ma c’è volontà da parte di tutti di creare una forte sinergia». Dal canto suo, il capo del sindaco dei presidi Anp, Antonelli Giannelli, lancia una proposta: «Credo che per prima cosa bisognerebbe fare un’operazione di convincimento. Molti tra coloro che hanno rifiutato il vaccino lo hanno fatto perché c’era AstraZeneca, sul quale c’è stata molta confusione. Se ci saranno ancora troppi professori o ausiliari non vaccinati, si potrà anche riflettere se servano forme di obbligo».
LEZIONI A DISTANZA
PER I NON VACCINATI
Sul fronte delle vaccinazioni c’è anche la proposta dell’assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che lancia l’idea di punti vaccinali davanti alle scuole per una ripartenza sui banchi in sicurezza. Con la possibilità, che non è andata giù all’opposizione in Consiglio regionale, di promuovere la didattica a distanza per i non vaccinati. In Lombardia, invece, nei prossimi giorni partirà un’operazione di convincimento sugli ultrasessantenni non ancora vaccinati «casa per casa». Si farà ricorso a unità mobili e si andrà nei Comuni più piccoli con i medici di base.
EPIDEMIA CONTENUTA
Intanto, i dati del bollettino del ministero della Salute fanno ben sperare. Con la variante Delta che resta dominante, arriva il richiamo del ministro Roberto Speranza: «Dobbiamo essere consapevoli che la pandemia ancora non è finita. Lo testimoniano anche i numeri di altri Paesi che vedono i contagi risalire. Quindi massima cautela». Sono 907 i nuovi casi Covid e 24 i morti, con un tasso di positività in calo dallo 0,64 allo 0,47 per cento. —