Violenza sessuale alla figlia, rinviato a giudizio
MONFALCONE È stato rinviato a giudizio per l’ipotesi di accusa di violenza sessuale nei confronti di una minore. Si tratta del padre, come aveva a suo tempo riferito l’avvocato Federico Cechet, che rappresenta la figlia e la madre di quest’ultima, già costituitesi parti civili.
La vicenda è avvenuta nel territorio del Monfalconese. A disporre il rinvio a giudizio è stato ieri il giudice per le indagini preliminari Flavia Mangiante, che ha fissato l’avvio del processo al 27 gennaio 2022, davanti all’organo collegiale. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, con il pubblico ministero Ilaria Iozzi, la contestazione riguarda il periodo tra il 2012 e il 2014, nonché un singolo episodio nel 2018.
Reato aggravato per «aver agito nei confronti di una minore e con violenza tale da cagionarle un pregiudizio grave, fino a indurla a tentare il suicidio». Era accaduto quando la minorenne, sola a casa, s’era gettata dalla finestra, dal terzo piano.
I difensori dell’uomo, avvocati Francesca Negro e Vincenza Desiato, nella precedente udienza preliminare avevano richiesto il rito abbreviato condizionato all’assunzione dell’esame del consulente tecnico di parte per valutare la capacità di testimoniare e l’attendibilità di quanto già dichiarato dalla minore. Richiesta alla quale la difesa e la Procura si erano opposti. E istanza che il gip aveva rigettato.
In sostanza, si tratta di aspetti che saranno valutati dal giudice di cognizione, ossia dal Collegio giudicante, per specifica competenza.
Spetterà dunque al dibattimento, nel confronto delle parti, approfondire i fatti e la sussistenza o meno dei reati contestati.
L’avvocato Federico Cechet, da parte sua, ieri ha affermato: «Il rinvio a giudizio era l’ipotesi più scontata, in base al materiale assunto nell’ambito delle indagini preliminari. Ritengo che il processo sia la giusta sede per chiarire ogni aspetto della delicata vicenda e per rendere giustizia alla minore».
L’avvocato Francesca Negro ha quindi osservato: «Il nostro assistito si dichiara totalmente estraneo ai fatti attribuitigli. Sarà il processo a far luce sulla vicenda e in merito al presunto coinvolgimento dello stesso rispetto alle contestazioni formulate».