Nazi-fascismo, i quattro ventenni davanti al Gip di Milano: ecco cosa hanno dichiarato i due universitari che studiano e Trieste
TRIESTE Avrebbero cercato di ridimensionare quello che avevano commesso tre dei quattro ragazzi di 21 e 20 anni appartenenti ad Avanguardia Rivoluzionaria A.R.), l’associazione clandestina di matrice nazi-fascista smantellata ai primi di luglio dalla Digos di Milano.
È quanto emerge dagli interrogatori di garanzia con il gip Manuela Accurso Tagano degli indagati per associazione per delinquere e propaganda e istigazione per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
I ragazzi sono stati sottoposti dallo stesso giudice alle misure dell’obbligo di dimora e di presentazione dalla polizia giudiziaria.
L.G., 21enne detto Maggiore Volpi, T.G., 21enne conosciuto come Milite Zucht e A.T.K., 20enne alias Capo nucleo Breikvik, avrebbero spiegato che il pestaggio con l’obiettivo di creare il caos di un 30enne marocchino di religione musulmana e di sinistra era l’unico episodio di violenza che avevano pianificato.
Inoltre, non avrebbero avuto alcuna intenzione instaurare un nuovo ordine mondiale di matrice nazi-fascista ma erano in attesa che il sistema implodesse da solo.
Uno dei due studenti di Trieste coinvolti ha detto di «voler cambiare vita» e di essersi reso conto dell' «assurdità» di quei progetti che inizialmente aveva condiviso con 'Comandante G' il fondatore del gruppo nazi-fascista, con cui divideva l'appartamento nel capoluogo giuliano, dove frequenta l'università accorgendosi poi di essere stato «condizionato» dall'amico che oggi si è visto respingere la richiesta di revoca della misura cautelare.
Quest’ultimo, G.L.S., 20enne detto appunto Comandante G e capo di A.R., sarebbe invece rimasto fermo sulle sue posizioni estremiste, fondate sulla teoria dell’accelerazionismo propria dei gruppi dei suprematisti americani.
Lo riportano le agenzie Ansa e Agi