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Сентябрь
2021

«Aiutatemi, non mangio da giorni» e gli agenti vanno a casa a cucinare: la telefonata, i protagonisti e le emozioni

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«Aiutatemi, non mangio da giorni» e gli agenti vanno a casa a cucinare: la telefonata, i protagonisti e le emozioni

Livorno, dalla caserma sono partiti per fargli la spesa e cucinargli la pasta la pesto. Il racconto: «Aveva bisogno di aiuto, non potevamo sottrarci». L’anziano commosso: «Siete i miei angeli, tornate che vi offro un caffè»

LIVORNO. «Aiutatemi, non mangio da giorni e non ho soldi». È quasi l’ora di pranzo quando Alfredo Ianda, ex addetto agli sbarchi del porto di Livorno di 86 anni, chiama disperato il 112. È denutrito, in difficoltà economiche, vedovo e nessuno lo aiuta. Per questo chiede che qualcuno vada a casa sua per dargli una mano. Dall’altra parte della cornetta, a rispondere, c’è la polizia. «Non si preoccupi, la aiutiamo noi». In pochi minuti, dalla caserma “Vittorio Labate” di viale Boccaccio a via Roma dove l’ottantaseienne abita, arrivano i suoi due angeli custodi. Sono due agenti della Squadra volante dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, la sezione della questura guidata dal vicequestore aggiunto Claudio Cappelli.

Sono l’agente scelto Andrea Maio e l’agente Emanuele Giugliano. Che non si limitano a fargli compagnia, mettendo in pratica quella «gentilezza» portata come esempio nel suo insediamento in città dal questore Roberto Massucci. Maio, mentre il collega rimane nell’abitazione per assicurarsi che Alfredo stia bene, va infatti a fare la spesa nei negozi di vicinato. Comprandogli, a spese sue e di Giugliano, diversi pacchi di pasta, carne, sughi al pomodoro e al pesto (con cui condirà le penne). E al ritorno nell’appartamento si mette a cucinare. «Un gesto bellissimo, mi ha fatto davvero piacere – dice l’ottantaseienne – e senza di loro non avrei potuto neanche mangiare. Per il futuro li ho invitati a prendere un caffè, stavolta offro io. Purtroppo non sto bene, mi mancano le forze, e abito da solo. Per questo ho chiesto aiuto al 112, nutrivo anche un certo imbarazzo nel farlo...».

Maio, il capo pattuglia della volante intervenuta in via Roma, è emozionato ricordando ciò che è successo nei giorni scorsi: «Ci ha ringraziato tantissime volte – prosegue – e gli abbiamo fatto compagnia molto volentieri. Ci è sembrato naturale aiutarlo, perché ne aveva davvero bisogno». «Era abbastanza triste – prosegue Giugliano – così abbiamo deciso di tirargli su il morale, rincuorandolo. Mentre il mio collega andava a fare la spesa, insieme abbiamo parlato a lungo. Mi ha raccontato la sua situazione, le sue difficoltà. Era emozionato, non si aspettava il nostro arrivo. Ha elogiato la polizia, spiegando che senza di noi non sarebbe riuscito a mangiare. Ci ha detto: “Siete eccezionali”. «Sono veramente dei bravi ragazzi – puntualizza Ianda – che mi hanno aiutato e tenuto compagnia oltre un’ora. Ormai, purtroppo, vivo da solo da 20 anni, da quando mia moglie è morta».

La questura ha poi allertato i servizi sociali, che sono intervenuti e «torneranno lunedì (dopodomani ndr)», dice Ianda. «Il nostro intervento – conclude il dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Claudio Cappelli – ha attivato il circuito del coordinamento istituzionale per una squadra Stato al servizio della collettività per il bene comune».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 




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