L’Asl sospende 22 lavoratori non vaccinati. L’ira dei sindacati: così si rischia il caos

L’azienda: «Applichiamo la legge». E sui servizi a rischio: «Assumeremo personale con altre forme contrattuali»

MASSA. Con effetto immediato dal momento dell’avvenuta ricezione, sono partite le pec con cui la Usl Toscana nord ovest comunica ad alcuni suoi dipendenti la “sospensione dal servizio”. Nella ex Asl 1 si tratta di 22 lavoratori: dieci infermieri, due ostetriche, un veterinario, cinque medici e quattro tecnici sanitari che, a quanto risulta all’azienda, non hanno voluto vaccinarsi e mettersi in regola con le direttive nazionali e regionali.

In totale i sanitari che nella Usl Toscana nord ovest stanno ricevendo questa pec sono 99. «I dati sono in continuo movimento – specifica però la Usl Toscana nord ovest – perché risulta, ad esempio, che alcuni di questi 99 operatori nelle ultime ore si siano vaccinati, interrompendo così la procedura di sospensione». La comunicazione di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale è stata inviata dall’Asl Toscana nord ovest non solo ai propri dipendenti, ma anche a circa 1. 400 operatori della sanità che risiedono sul territorio aziendale e che lavorano in aziende pubbliche e private. La situazione all’interno di ogni singolo territorio è stata comunicata, invece, alle organizzazioni sindacali, attraverso l’informativa sull’obbligo vaccinale, firmata il 1° settembre, in cui si legge che: «L’azienda, nei prossimi giorni, dovrà dare concreto seguito applicativo a quanto disposto dal legislatore in ordine alle disposizioni contenute nella legge. Questa prima fase riguarderà coloro che non hanno dato alcuna risposta alle prime note e ai successivi solleciti riguardanti la mancata ottemperanza agli obblighi vaccinali. Si procederà con la sospensione dei dipendenti».

«Sarà un serio problema– commenta Valerio Musetti della Fp Cgil– sia per quei lavoratori che non riceveranno più lo stipendio e di cui dovremo occuparci, sia per l’erogazione dei servizi, che subirà un rallentamento che non ci possiamo permettere. Ci saranno ricadute economiche e mancherà un servizio. Abbiamo chiesto un incontro sindacale urgente con la direzione generale e stiamo aspettando una convocazione». «È dal primo luglio– aggiunge Enzo Mastorci della Cisl Fp Toscana nord– che abbiamo chiesto all’azienda una mappatura sull’utilizzo del personale non vaccinato, che doveva essere ricollocato previo incontro sindacale. Non ne abbiamo saputo più nulla e non è arrivata nessuna risposta rispetto l’urgente assunzione di nuovo personale infermieristico dalla graduatoria. È necessario che le aziende e la Regione convochino le parte per esaminare con serietà la situazione della sanità ormai al collasso e invitiamo il governatore Giani a visitare gli ospedali per rendersi conto in modo diretto in quale stato di emergenza versa il personale sanitario costretto a raddoppiare i turni per non lasciare scoperti i servizi. La situazione è gravissima e inaccettabile». «Siamo consapevoli della complessità della situazione – scrive in una nota la direzione aziendale – e stiamo verificando la disponibilità di personale da assumere con contratto di somministrazione lavoro o libero professionale o altre forme consentite dalla legge, per sopperire al periodo di sospensione che sarà messo in atto».

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