L’allenatore italiano più giovane alle Paralimpiadi di Tokyo è di Gemona: Massimo nello staff azzurro a soli 23 anni

Massimo Pischiutti appassionato già da bambino di tennistavolo. A 15 anni era stato chiamato a vestire i colori dei Rangers di Udine 

GEMONA. A soli 23 anni la sua passione lo ha portato a entrare nello staff tecnico della nazionale italiana paralimpica di tennistavolo. Stiamo parlando del gemonese Massimo Pischiutti, il più giovane allenatore di una delle squadre azzurre impegnate in questi giorni a Tokyo.

A volerlo nel suo staff è stato il responsabile della nazionale di tennis da tavolo Alessandro Arcigli. «Ci chiamò di persona Arcigli – spiegano Alessandro Pischiutti e Monica Forgiarini, papà e mamma di Massimo – per dirci che secondo lui nostro figlio sarebbe stato molto utile alle paralimpiadi. Lui ha accettato subito: già da oltre un anno ha partecipato a stage con la nazionale, anche se la sua partecipazione poi è stata incerta per un periodo a causa delle limitazioni dovute al Covid, ma ora lui è a Tokyo ed è molto felice di questa grande esperienza».

Massimo Pischiutti pratica il tennis da tavolo da bambino e già da quando aveva 15 anni era stato chiamato a vestire i colori dei Rangers di Udine, adocchiato nelle file della società gemonese D’Aronco dove ha iniziato a mettere in pratica la sua passione: «Massimo – racconta ancora il papà – ha iniziato ad appassionarsi a questo sport a 8 anni, in ferie in campeggio quando scoprì il tavolo per il tennis. E così, tornato a Gemona, volle iniziare a giocare nella squadra locale allenato da Marcello Ciancio».

Da allora la passione ha continuato a crescere. Importante il sostegno dei genitori, sempre presenti quando si trattava di accompagnare Massimo agli allenamenti e alle varie competizioni. Negli ultimi anni, la bravura dimostrata nelle file dei Rangers di Udine lo hanno fatto conoscere allo staff della nazionale paralimpica alla quale ha più volte dato il suo contributo di tecnico e allenatore in occasione degli stage degli atleti ospitati nelle strutture Ge.Tur di Lignano: Massimo Pischiutti ha seguito in particolare l’atleta friulana Giada Rossi, punta di diamante della nazionale che si allena molto spesso a Udine. Col tempo la federazione ha accolto Pischiutti anche nel suo centro di Verona dove ha potuto formarlo e prepararlo per la grande sfida che sta affrontando ora Tokyo, ed è di questi giorni la conquista del bronzo da parte della squadra che sta allenando.

«Oltre alla passione e alla bravura – aggiunge il padre Alessandro – Massimo ha sempre molta pazienza e capacità di comprensione, che lo aiutano in quello che per lui sta diventando un lavoro, e di fatto sta facendo i corsi per diventare istruttore». —