A Gorizia la prima campanella suona con percorsi differenziati. «Non deve tornare la dad»
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Primo giorno in classe nelle sedi del classico Alighieri, dello scientifico Duca degli Abruzzi e dei licei Slataper, al polo tecnico di via Puccini, all’Itas D’Annunzio e al liceo artistico Max Fabiani
GORIZIA L’inevitabile incremento di presenze e di traffico, tanti sorrisi e qualche muso lungo da fine estate davanti alle scuole, centinaia di zaini e zainetti colorati in attesa più o meno ordinata di tornare in classe. Immagini consuete del primo giorno di scuola, che giovedì mattina a Gorizia è andato in scena – o meglio si è completato, visto che sono tanti gli istituti che hanno ripreso nei giorni scorsi – senza sorprese o intoppi significativi.
Per andare a regime, anche con gli organici di docenti e personale Ata del tutto completi, le scuole ci metteranno ancora un po’, ma intanto il ghiaccio è rotto, con la prima campanella che è suonata al polo liceale – nelle sedi del classico Alighieri, dello scientifico Duca degli Abruzzi e dei licei Slataper –, al polo tecnico di via Puccini, all’Itas D’Annunzio e al liceo artistico Max Fabiani che ha confermato anche per quest’anno la sede provvisoria di via Vittorio Veneto in attesa della conclusione dei lavori di restauro dello storico edificio di piazza Medaglie d’Oro.
Ovunque, nelle parole e negli occhi di studenti, docenti e di tutto il personale delle scuole, si leggeva di fatto un’unica grande speranza, ovvero che l’anno scolastico 2021/2022 possa essere più sereno e tranquillo, sul fronte Covid, e che la didattica a distanza possa restare sostanzialmente un ricordo. Lo hanno fatto capire ad esempio anche diversi dei ragazzi e delle ragazze che abbiamo incontrato all’ingresso dei licei Slataper di via Diaz, dove i flussi in accesso e in uscita (da gestire ci sono circa 600 studenti) sono stati suddivisi in tre percorsi differenti, con la strutturazione degli spazi interni ampiamente consolidata.
«Onestamente io sono contento di ricominciare – dice Dennis, della 5° Scienze umane –. Sarebbe una gran cosa riuscire a trascorrere un anno normale, in presenza, dopo tanta didattica a distanza». La sua amica Sofia, della 4° Linguistico, ammette di sentire già un po’ di nostalgia delle vacanze, ma vede soprattutto nell’elemento della relazione umana il valore delle lezioni in presenza. Hanno già il pensiero rivolto alla maturità, poi, Carlotta e Alessandra, della 5° Linguistico.
«Ormai le regole anti Covid sono diventate un’abitudine: speriamo sia un anno tranquillo, che ci possa preparare bene all’esame», spiegano. Se tutto si è svolto regolarmente nel primo giorno anche in via Puccini, al polo tecnico che conta circa 700 iscritti, pure in via Brass all’Itas D’Annunzio le prime ore sono state positive.
«Inizia un nuovo anno impegnativo, non siamo ancora fuori dall’emergenza ma siamo più preparati e anche fiduciosi – commenta la preside Marzia Battistutti –. Stiamo continuamente limando ogni aspetto organizzativo in modo da rispondere alle esigenze che man mano si presentano». Intanto in via Brass sono stati definiti tre percorsi in entrata, ed è stato possibile organizzare le aule, tenendo conto del distanziamento, per tutte le attività in presenza.