Torna dopo 9 mesi il Catomes Tôt, il ritrovo in centro amato dai reggiani
Domani alle 18 l’aperitivo di riapertura del centro sociale. La gestione del bar affidata a Giusto: «C’è voglia di ripartire»
REGGIO EMILIA. Reggio è pronta a riabbracciare il suo primo centro sociale. Dopo dieci mesi di chiusura forzata a causa della pandemia, riapre le porte il Catomes Tôt, luogo simbolo della partecipazione in città. Con tante novità, a partire dal gruppo di volontari in parte rinnovato fino alla nuova gestione del bar, affidata a “Giusto”, che dal martedì alla domenica, dalla colazione fino a sera, aprirà al pubblico questo spazio luminoso e accogliente nel verde del parco Cervi.
«Siamo pronti a rispondere alla forte richiesta dei reggiani – affermano i nuovi gestori, Giusto e Matilde Bertani – di poter vivere nuovamente un luogo che negli ultimi anni è stato un presidio importante e punto di riferimento non solo per chi abita in centro. Vogliamo mettere a valore la nostra esperienza nel campo della ristorazione e nel sociale, elevando la proposta e garantendo i servizi».
L’impegno dei due soci è di ampliare l’offerta, ridistribuire gli spazi e valorizzare l’esterno. «La nostra principale premura sarà creare un ambiente dove le persone si sentano a casa e stiano bene sia in compagnia sia da sole».
La nuova squadra – che debutterà domani con l’aperitivo nel parco dalle 18 – subentra dopo otto anni alla gestione di Hortus, ovvero Marco Menozzi e Barbara Baldi, protagonisti nel 2013 della trasformazione del Catomes Tôt da luogo di ritrovo per un’utenza di soli anziani a centro nevralgico della vita cittadina, con proposte culturali per tutte le età.
In questi anni si sono presi cura degli ospiti del centro sociale e delle tante piante che lo abitavano. Perché il Catomes Tôt è molto più di un semplice bar: affiliato alla rete Ancescao, è un luogo vocato alla partecipazione, che guarda alla condivisione di conoscenze ed esperienze come a un’opportunità di crescita e coesione. Lo sanno bene i volontari, che in questi mesi non hanno risparmiato idee ed energie in vista dell’imminente riapertura. Dopo essersi ritrovati a luglio nell’assemblea dei soci, anche con l’aiuto di nuove forze, hanno ripulito il parco davanti al centro sociale e oggi sono pronti a progettare con l’amministrazione comunale i contenuti da proporre. Con una ripartenza in grande stile: una festa di quartiere al parco Cervi sabato 25 settembre.
Questo percorso inizia nel 2016 quando un gruppo di giovani, accomunati dalla passione per l’innovazione, ha l’intuizione di rendere il Catomes Tôt un luogo aperto a tutti, capace di alternare nella stessa giornata partite a carte, corsi, seminari e concerti. A loro si devono la più interessante programmazione musicale del centro, inaugurata qualche anno prima con il Red Noise di Olivier Manchion, diversi cicli di incontri dedicati all’arte, i corsi di cappelletti e di coding, ma anche iniziative benefiche come la grande cena per Amatrice che nel 2017 coinvolse l’intera città. «Non vediamo l’ora di ripartire – racconta Daniele Sghedoni, uno dei volontari –. In un momento come questo, in cui le distanze aumentano, il Catomes Tôt può offrire opportunità importanti per la crescita e la vita di relazione. Innovazione, incontro tra culture e generazioni, contaminazione artistica, in un dialogo costante con le istituzioni culturali, l’università e le associazioni più vivaci del territorio: sono questi gli obiettivi che ci poniamo, senza perdere di vista la vocazione sociale e partecipativa».
Fedeli allo spirito saggiamente rivoluzionario dello storico presidente Paolo Bertolini, morto un anno fa: «In carica per oltre 10 anni, ha sostenuto il cambio di prospettiva del Catomes Tôt – ricorda Marco Menozzi, attuale presidente –. Attento e presente per tutti, non ha mai avuto paura di sperimentare. Faremo tesoro dei suoi insegnamenti».
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