L’incendio di Mier ha un sospettato. I residenti chiedono sicurezza
Sollecitata all’amministratore una riunione d’urgenza per parlare di telecamere. Attesa per gli accertamenti sulla Panda da parte di vigili del fuoco e carabinieri
BELLUNO. Un sospettato, non ancora un indagato. Nel condominio di via Mier, in diversi sono convinti di conoscere chi - nella tarda serata di domenica - ha incendiato la Fiat Panda di una vicina. E hanno chiesto all’amministratore la convocazione di un’assemblea, fosse anche con un solo punto all’ordine del giorno: misure per contrastare una persona di una trentina di anni, che in passato aveva imbrattato i muri con delle scritte contro la figlia adolescente della stessa donna.
Chiedono migliori condizioni di sicurezza, che potrebbero passare per l’installazione di un impianto di videosorveglianza. «Siamo in attesa della fissazione della data dell’incontro che dovrà esserci», anticipa una di loro, «perché non ne possiamo più di convivere con la paura che possa succedere qualcos’altro. Faremo uno sforzo, anche economico, per poter essere un po’ più tranquilli e dormire sereni».
Qualsiasi cosa possa convincere il sospettato a non provocare degli altri danni. La più preoccupata è senz’altro la madre di famiglia, che vive con la figlia e si è ritrovata con la macchina incenerita. Si aspetta che gli accertamenti del Nucleo investigativo dei vigili del fuoco diano la risposta definitiva che tutti si aspettano, dopo di che il fascicolo passerà nelle mani del Nucleo investigativo dei carabinieri.
Sarebbe importante che i tempi fossero il più possibile veloci, intanto c’è una persona molto vicina a madre e figlia, che pensa all’applicazione di una misura nei confronti del sospettato: dall’ammonimento da parte del questore a un divieto di avvicinamento richiesto dal pubblico ministero e accordato dal giudice per le indagini preliminari.
«Prima le scritte volgari e ingiuriose, poi il rogo, a questo punto non capisco cosa potrebbe ancora combinare questo individuo, che riteniamo responsabile di entrambi i danneggiamenti. Non vorrei davvero che meditasse di strafare. Stiamo vivendo un momento di gravissimo allarme per le donne e non voglio nemmeno pensare all’ipotesi più estrema».
Il sospettato è un uomo non più giovanissimo, che ha avuto una storia con la giovane donna. Un amore impossibile che la madre di lei ha trovato il modo di troncare. Si spiegherebbe così l’accanimento contro la sua utilitaria, che è ancora sotto sequestro e della quale è rimasto poco.
Testimoni riferiscono che, prima dello sprigionamento delle fiamme, si è sentito uno scoppio, dovuto a un petardo o a una rudimentale bomba carta. E anche questo avvalorerebbe l’ipotesi del gesto volontario e, quindi, dell’incendio doloso.
Manca soltanto la certezza, ma dovrebbe arrivare anche quella, a quel punto il sospettato diventerebbe formalmente indagato per danneggiamento a seguito di incendio.