Padova, va all’esame senza il Green pass e scatena il caos
PADOVA. È entrato all’Università senza il Green pass con la pretesa di sostenere ugualmente l’esame. Sono dovuti intervenire i carabinieri ieri mattina in via Cesarotti, nella sede del Dipartimento Fisspa (Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata), per far desistere uno studente e convincerlo a uscire dall’edificio.
Il ragazzo, al secondo anno della triennale di Filosofia, si è presentato intorno 9 per sostenere l’esame di Estetica. Quando si è visto di fronte l’addetto al controllo del Green pass non solo non l’ha esibito, ma ha pure accelerato il passo nel tentativo di dribblarlo e andare oltre.
«Questa è una discriminazione», ha ripetuto più volte, deciso nel voler sostenere l’esame comunque, anche senza la certificazione anti Covid prevista per legge. Il personale della portineria, non riuscendo a convincerlo a uscire dall’aula, ha chiamato i carabinieri.
Nel frattempo erano arrivati anche gli altri studenti che dovevano sostenere l’esame, tutti costretti a rimanere fuori per questo stallo. E finché i militari non sono riusciti a convincere il giovane a uscire, nessuno è potuto entrare.
L’esame, di fatto, è cominciato mezz’ora dopo rispetto all’ora stabilita: circostanza che potrebbe costargli una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Il ragazzo ha voluto parlare anche con il professore Marcello Ghilardi, chiedendo di poter sostenere l’esame nonostante non avesse Green pass.
Il professore gli ha spiegato che le norme sono chiare e che senza vaccino o tampone non avrebbe potuto avere accesso agli spazi dell’Università. Allora lo studente ha tentato di ripiegare sull’online, chiedendo l’autorizzazione a sostenerlo da remoto. Niente da fare: questa soluzione è valida solo per motivi di reale necessità.
«Non credo sia giusto non permettermi di sostenere l’esame solo perché sono contro il principio del Green pass. L’Università deve essere libera e aperta, se uno studente si presenta deve avere sempre e comunque il diritto a sostenere un esame», ha cercato di spiegare anche ai carabinieri di Prato della Valle, intervenuti con il comandante Giancarlo Merli.
Il giovane oltretutto si era presentato già all'appello precedente dello stesso esame ed era stato mandato via per lo stesso identico motivo. In quel caso però non aveva opposto resistenza. Questa volta invece si è incaponito e ha voluto a tutti i costi portare avanti la sua posizione.
«Non voglio entrare nel tema delle scelte personali. Io non sono un No vax. È giusto che ognuno scelga liberamente se vaccinarsi o meno. Non ci devono essere imposizioni. Se è così che mettano il vaccino obbligatorio». Se ne riparla il prossimo semestre.