Maestra no mask in rianimazione. «Mia sorella tra la vita e la morte. Un errore drammatico non essersi vaccinata»
Sabrina Pattarello, l’insegnante anti mascherine cacciata da una scuola di Treviso è sempre in condizioni gravissime. La sorella Elisabetta lavora come infermiera nello stesso ospedale
l’intervista
Sabrina Pattarello è su un letto della terapia intensiva dell’ospedale Dell’Angelo di Mestre. Intubata, da giorni lotta tra la vita e la morte. La diagnosi: Covid. Insegnante alla primaria Giovanni XXIII di Treviso, ai bambini diceva che il virus non esiste e che comunque «uccide solo i vecchi». Lì fuori c’è Elisabetta, la sorella, che ripete: «Sabrina ha sbagliato, vaccinarsi è l’unica maniera per uscire da tutto questo».
scelte opposte
È uno strano scherzo del destino, perché Elisabetta non è fuori dalla stanza di Sabrina soltanto per stare vicino alla sorella. È fuori dalla stanza perché all’Angelo ci lavora come infermiera. Lo raccontano le sue fotografie su Facebook, il suo volto vicino alle frasi «Fatto vaccinazione anti Covid» e «Noi infermieri non possiamo, ma voi restate a casa».
Secondo Sabrina, invece, il virus era tutto una montatura. Insegnante, si presentava in classe senza mascherina e invitava i giovani studenti a fare altrettanto. Le sue parole avevano fatto scalpore, tanto da scatenare la protesta dei genitori, culminata con il licenziamento dell’insegnante.
Colpo di scena finale, a motivare il provvedimento non furono tanto le sue posizioni negazioniste, ma un’ulteriore falla: Pattarello insegnava alle elementari, ma non possedeva il diploma magistrale. Elisabetta e Sabrina sono due sorelle che hanno fatto scelte opposte. Ma l’infermiera chiede che si smetta di puntare il dito contro la sorella.
«bisogna vaccinarsi»
«Io non la penso assolutamente come lei, mia sorella ha sbagliato. Ha contratto il Covid e sta molto male. Non auguro a nessuno di vivere quello che stiamo passando» dice Elisabetta. «Io lavoro in ambito sanitario e sono vaccinata. Sono convinta che vaccinarsi sia l’unica soluzione per superare la pandemia, ma purtroppo non tutti la pensano allo stesso modo».
La donna spera che quanto successo alla sorella possa essere d’aiuto per far capire che con questo virus non si scherza. «È un momento critico e bisogna vaccinarsi. Quanto a mia sorella, lei ha soltanto me e mio papà. Sta veramente male. È intubata in rianimazione e sta lottando tra la vita e la morte. Ha sbagliato, ma sta pagando il prezzo più salato».
le testimonianze
Nel quartiere di Catene, a Marghera, Sabrina Pattarello la conoscono un po’ tutti: i vicini di casa, ma poi il panettiere, la barista, i commercianti di quell’incrocio di strade ai piedi del cavalcavia che conduce a Chirignago. «Arrivava nel negozio senza mascherina e pretendeva che noi facessimo lo stesso. Ci diceva che eravamo dei pagliacci» racconta un commerciante. «Ogni tanto entrava nel bar, sistematicamente senza mascherina. E ogni volta era una lotta, per farle capire che doveva indossarla. Senza, non l'avrei fatto entrare» prosegue una barista.
«tifiamo per lei»
L’ambulanza è arrivata pochi giorni fa, a prenderla. «Ma io non l’ho vista, me lo hanno soltanto raccontato» racconta un vicino di casa. Sabrina abita in una villetta, sul campanello si legge anche il cognome del padre. Ieri mattina era nel giardino a tagliare l’erba, ma poi se n’è andato, perché si è trasferito altrove. Di fronte abita un ragazzo: «La conoscevo poco, ci salutavamo appena. Ha fatto le sue scelte, per le quali sta pagando amaramente. Smettiamola però di crocifiggerla e speriamo solo che ne esca presto».