Follonica: una serata alcolica alla base della follia dei vandali delle auto
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Emergono nuovi particolari sull'episodio che ha scosso il quartiere della stazione ferroviaria: oltre 30 auto danneggiate. E i responsabili non si pentono
FOLLONICA. Non si sono scusati neppure di fronte alle forze dell’ordine. Uno ha lasciato il comando dei carabinieri da solo. L’altro è stato recuperato dal padre. Neppure una parola di pentimento. Quasi come se sfasciare trenta auto in sosta, nel cuore della notte, cercando addirittura di rubarne alcune, fosse una cosa normale. Un dettaglio, però, lo avrebbero rivelato. Erano reduci da una serata a base di alcol. E poi, evidentemente fuori controllo, hanno dato spazio alla follia. Senza limiti. E senza neppure il minimo timore di attirare l’attenzione dei residenti. Emergono nuovi particolari sulla vicenda che ha scosso Follonica. Quella che si è consumata nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 settembre nel quartiere della stazione ferroviaria. Specchietti delle auto frantumati, danneggiamenti vari alle vetture in sosta, fili strappati dai cruscotti nel goffo tentativo di metterle in moto e fuggire. Un delirio assoluto compiuto da un ventenne e un amico minorenne. Incensurati. Mai una segnalazione. Due bravi ragazzi. Fino a quelle ore d’inferno che gli sono costate una denuncia per danneggiamento, furto e tentato furto.
L’ALLARME ALL’ALBA
Manca poco all’alba di lunedì 13 settembre e il telefono della centrale dei carabinieri comincia a squillare. A chiamare sono i cittadini della zona dello scalo ferroviario di Follonica. «Ci sono due persone che spaccano le auto, venite. Stanno rompendo tutto». I carabinieri si dirigono sul posto e notano subito le vetture sfondate e gli specchietti frantumati. Sembra che sia passato un uragano. Ma è solo la pazzia di due ragazzini.
IL TENTATIVO DI FUGA
I militari li vedono. Stanno armeggiando allo sportello di un’auto. L’ennesima della loro notte fuori di testa. Vogliono aprirla. Il più grande nota l’arrivo dei carabinieri e scappa a corsa. L’altro non ci riesce e viene bloccato. Appare subito evidente che i due hanno bevuto. Sono italiani. Di famiglie normali. Qualche minuto d’attesa e il complice maggiorenne torna indietro. Spera di non essere visto. Vuole vedere che fine ha fatto l’amico e recuperare la macchina con cui si erano spostati durante la serata. Fino alla tappa folle fatta di distruzione. Viene preso anche lui. I carabinieri poi li interrogano, vogliono capire cosa li abbia spinti a sbriciolare decine di auto ferme. Come fosse un videogioco. Ma loro non rispondono, non si rendono conto della gravità di ciò che hanno fatto. Sono come spaesati.
L’ALCOL E I DANNI
Dal racconto che i baby vandali hanno fornito alle forze dell’ordine, verrebbe fuori che i due erano reduci da una serata di alcol sfrenato. Drink, e poi altri drink. Fino a non capirci più niente. Fino a decidere di concludere la serata spaccando tutto ciò che gli si presentava davanti. Con una ferocia pazzesca. E poi anche l’idea di cercare di mettere in moto alcune auto in sosta. Una roba che si vede nei film. E che loro hanno tentato di replicare. Non riuscendoci. I danni, a oggi, ammontano a decine di migliaia di euro. I ragazzini sono al centro di un procedimento che deciderà se, come e quanto dovranno risarcire. Le denunce dei residenti si accavallavo e sono parecchie. Di sicuro, da parte dei protagonisti dei danneggiamenti non è arrivata una parola di scuse. Una giustificazione, un tentativo di alleggerire la loro posizione. Reduci da una serata in cui l’unica cosa importante era lo sballo.