La discarica non si farà e Savignano può esultare «Salvi i nostri calanchi»
SAVIGNANO. «Il Rio d’Orzo, i nostri calanchi, il nostro territorio e la nostra aria sono finalmente salvi!».
Non nasconde una certa soddisfazione Enrico Tagliavini, sindaco di Savignano. Il giorno tanto atteso dallo stesso primo cittadino e da tutti i savignanesi è finalmente arrivato: la discarica di Rio d’Orzo, quella che doveva essere installata da Unirecuperi srl, non si farà. Lo ha comunicato la conferenza dei Servizi della Regione che ha valutato la situazione grazie al supporto dei tecnici: «Poco fa ho firmato il verbale finale della conferenza dei Servizi sul progetto di discarica a Castello di Serravalle, verbale che vede un diniego complessivo al procedimento, assumendo anche i pareri contrari di molti altri Enti coinvolti. Il “no” che è arrivato forte e chiaro non è politico, ma tecnico. Lo dicono proprio gli esperti con la loro dettagliate relazioni. Scontato aggiungere – specifica ancora Tagliavini – che anche politicamente siamo stati contrari sin dal primo momento di questa battaglia. Ora attendiamo la delibera regionale che confermerà la contrarietà a questo progetto e dunque le conclusione della conferenza di Servizi. In quelle zone, come già avvenuto in estate, continueranno i progetti culturali e turistici immersi nella natura in collaborazione con il Comune di Valsamoggia».
Unirecuperi, società reggiana del settore dello smaltimento rifiuti, aveva individuato la zona di Rio d’Orzo per realizzare un parco tecnologico per il trattamento e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi. Una eventualità che, da subito, aveva incassato la vera contrarietà da parte di Amministrazione comunale e cittadini savignanesi. Questi ultimi, tra l’altro, si erano riuniti nel comitato “Rio d’Orzo Vive”. Tutti insieme, ieri, hanno potuto esultare per la notizia arrivata, fresca fresca, da Bologna. Lo stesso hanno fatto anche nel vicino comune di Valsamaggia dove avrebbero ospitato a tutti gli effetti la discarica.
Soddisfatto anche Daniele Ruscigno, primo cittadino proprio del macro-comune bolognese: «Non è una sorpresa – sono queste le sue parole – Da anni, infatti, avevamo già comunicato i principali motivi per i quali non era possibile procedere, ma, a seguito della presentazione della domanda da parte del privato, si è avviato il procedimento nonché l'iter che ha portato all'esito di cui sopra. Spero ora che si possa ritenere chiusa la vicenda, anche per chi ha continuato, per anni, a confutare le posizioni ufficiali creando peraltro parecchia confusione. Auspico che possa invece aprirsi un ragionamento strategico nazionale sui fabbisogni di impianti, se ancora necessari, che non può essere lasciato solo a proposte di privati».
Quindi ancora il collega Tagliavini riprende la parola: «Un grande ringraziamento va a tutti gli enti coinvolti nella conferenza dei servizi e ai nostri tecnici comunali che hanno seguito attentamente tutta la procedura e hanno prodotto documentazione tecnica che ha portato a questo risultato». Sono ancora le parole del primo cittadino Tagliavini che poi aggiunge: «Grazie anche a tutti gli enti, associazioni, comitati e cittadini che in questo anno e mezzo si sono battuti insieme a noi per evitare questo progetto. Dopo un anno e mezzo siamo arrivati al risultato che ci aspettavamo: il Rio d’Orzo, i nostri calanchi, il nostro territorio e la nostra aria sono finalmente salvi!».
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