Spilamberto, si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco
Spilamberto. Si è cosparso di benzina e ha minacciato di darsi fuoco. Lo ha fatto lungo la strada, nella centralissima via Roncati a Spilamberto, davanti alla sede di alcuni uffici dei servizi sociali. Un gesto estremo, quello dell’uomo di origine straniera, andato in scena nel pomeriggio di ieri. Decisivo l’intervento di carabinieri e polizia locale: militari e agenti lo hanno convinto a togliersi gli indumenti inzuppati e a farsi trasportare in ospedale.
IL SINDACO. Sul posto anche il sindaco Umberto Costantini, lo stesso che racconta un importante antefatto: «Nei mesi scorsi un cittadino italiano di Spilamberto ha avuto in assegnazione una casa popolare. Questa persona, però, è rimasta ad abitare da una parente e ha dato a una famiglia di origine tunisina la casa che gli era stata assegnata.
LA FAMIGLIA. La famiglia tunisina è composta da madre, padre e tre figli minori. Di questi, in un primo momento, a Spilamberto c’era solo il padre che ha fatto arrivare il resto della famiglia pur non lavorando e non avendo possibilità di mantenerli. Ieri dopo mesi di preavviso abbiamo eseguito lo sfratto: non è possibile subaffittare case popolari, queste vengono assegnate a chi è in graduatoria. Abbiamo spiegato ai genitori che avremmo predisposto una sistemazione temporanea, ma che dallo sfratto a un mese avrebbero dovuto pensarci loro stessi a una sistemazione.
I FATTI. Quindi i fatti di via Roncati: «La madre e i figli hanno lasciato la casa, insieme hanno aspettato il ritorno del padre nell’ufficio sociale. Alle 16.30, l’uomo è si presentato cospargendosi di benzina e minacciando di darsi fuoco. Sono arrivate ambulanza, polizia locale, carabinieri e il vice sindaco Salvatore Francioso. Questa persona ha anche provato ad aggredire Salvatore, ma è stata fermata. Ringrazio servizi sociali, militari, agenti e lo stesso Salvatore, ancora una volta collaboratore prezioso».
Costantini chiosa: «Pur potendo usufruire dell’albergo, pagato fino a gennaio e non oltre, il resto della famiglia sarà ospite di un’amica tunisina. Come dissi anni fa, se i genitori non saranno in grado di mantenere i figli agiremo come Comune per togliere loro la potestà e prendercene cura noi».
E.B.
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