Scuola, a Lucca 200 no-vax a casa. La provveditora: «Faremo i salti mortali per non chiudere gli istituti»
LUCCA. Caos nel mondo della scuola per l’introduzione dell’obbligo vaccinale. Dal 15 dicembre saranno sospesi oltre 200 lavoratori tra docenti, personale Ata (bidelli) e persino dirigenti che non si sono immunizzati. Sostituirli non sarà facile e tantomeno immediato, ma la provveditora garantisce: «Situazione difficile ma faremo i salti mortali per non chiudere le scuole». Ma andiamo con ordine.
Che nel mondo della scuola ci fosse una buona fetta di persone contrarie alla vaccinazione lo si era già intuito a inizio anno, con l’obbligatorietà del Green pass che tanti mugugni ha creato. Ma proprio la possibilità di svicolare dal vaccino con lo stratagemma del certificato verde ottenuto tramite tamponi continui, aveva mascherato il partito dei no-vax. L’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori scolastici squarcia il velo, portando allo scoperto l’esatta quantificazione dei lavoratori non vaccinati in servizio negli istituti della provincia. «Si tratta di almeno 200 persone – spiega Donatella Buonriposi, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Lucca e Massa Carrara – Un numero piuttosto elevato che l’esposizione mediatica di questi giorni sembra aver aumentato anziché diminuito. I sostituti? Ci sono ma per arruolarli ci vorrà qualche giorno. Di conseguenza prima di Natale avremo un periodo difficile nelle classi, soprattutto alle superiori, dove l’iter per l’individuazione dei supplenti è più lungo. Tra i non vaccinati ci sono docenti, personale Ata e perfino qualche dirigente del nostro territorio. Ripeto: la situazione è complicata ma faremo i salti mortali per non chiudere le scuole». L’altro aspetto delicato è quello dei controlli: «La verifica sul rispetto dell’obbligo vaccinale è in carico ai dirigenti scolastici – spiega Buonriposi – che utilizzeranno la piattaforma usata finora per controllare i Green pass: alla data del 15 dicembre chi non è vaccinato avrà cinque giorni di tempo per mettersi in regola o presentare un certificato di esenzione. Se non lo fa, verrà sospeso e messo a casa. C’è la possibilità di avere un differimento per motivi di salute ma entro un massimo di 20 giorni bisognerà per forza essere vaccinati».
I controlli sui dirigenti li farà l’Ufficio scolastico regionale che potrebbe derogare quelli provinciali. In caso di sospensione di un preside (evento molto probabile sul territorio della Lucchesia) si potrebbe pensare alla nomina di un reggente qualora l’assenza dal lavoro dovesse prolungarsi anche per il 2022. Infine, il ministero dell’Istruzione ha chiarito che l’obbligo vaccinale non vale per il personale esterno (addetti alle mense, alle pulizie, eccetera).
Che la situazione sia complessa e sia difficile prevedere l’impatto che avrà sulle scuole lucchesi, lo conferma Antonio Mercuri, segretario Flc Cgil Scuola: «Con l’introduzione dell’obbligo alcuni tra quelli che non sono in regola ci hanno ripensato e sono andati a farsi il vaccino – spiega –. Ma la maggioranza no, e ora sta decidendo se farsi sospendere o prendere l’aspettativa. La richiesta per l’aspettativa va presentata entro cinque giorni, quindi oggi molte scuole hanno già ricevuto le richieste di chi opta per questa soluzione. A quel che mi risulta tutti gli istituti hanno dei casi, in media quattro o cinque. Ci sarà da vedere se anche qui aumenteranno i certificati di malattia. Le sostituzioni? Vanno fatte ma non è così semplice. Prendiamo i collaboratori scolastici: per nominare un sostituto bisogna che il titolare del posto sia assente per almeno sette giorni. Nel caso dei docenti anche di più. Pertanto, se questi lavoratori mancano a singhiozzo, magari inviando certificati di pochi giorni uno dietro l’altro, non sarà semplice sostituirli. E anche fra i docenti non è che ci sia tutta questa abbondanza. Le maestre, ad esempio, scarseggiano, così come i professori di italiano e matematica per le scuole superiori. Insomma, l’impatto dell’obbligo potrebbe essere forte sul mondo della scuola». La situazione sembra migliore negli asili nido comunali di Lucca: qui i casi di lavoratori non in regola con l’obbligo vaccinale sono appena una manciata. O almeno questo è quel che risulta a oggi. Vedremo al suono della campanella di mercoledì 15.
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