Si schianta con l'auto e sviene, studentessa soccorsa da 5 coetanei. Il racconto della mamma: «Sono angeli»
VICOPISANO. Le favole esistono. E alla vigilia del Natale prendono la forma di storie da raccontare con un lieto fine che scalda il cuore. Sono tutti giovani i protagonisti di una vicenda che nasce con un incidente stradale e si conclude nel segno di una dimostrazione di senso civico che riscatta l’immagine spesso stereotipata dei ventenni disimpegnati e senza valori. Quello che è successo nel giorno dell’Immacolata sulla via Provincia Francesca Nord rivela che esiste una gioventù virtuosa.
L'INCIDENTE
Al rientro da una serata con gli amici Ginevra, 23 anni, studentessa universitaria a Milano, di Bientina, all’altezza del distributore Beyfin perde il controllo della Fiat 500 e si schianta su una recinzione. L’ostacolo attutisce il colpo che devasta, comunque, l’utilitaria. Lei esce da sola dall’abitacolo, ma dopo qualche passo perde i sensi e sviene. Sono circa le 4,30 di mercoledì. Esanime sul ciglio della strada rischia di essere travolta.
IL SOCCORSO
Nelle traiettorie della vita gli incastri sono sempre imponderabili. Ginevra incontra senza saperlo chi contribuisce a metterla in salvo. Sono cinque amici, sui vent’anni, di San Frediano a Settimo che vedono la 500 distrutta a bordo strada. Fermano l’auto, quando altre macchine al contrario hanno proseguito la corsa. Si imbattono nel corpo esanime della ragazza e chiamano i soccorsi.
LA MAMMA
Paola Taccola è la madre di Ginevra. Ha installato sul cellulare, attraverso l’assicurazione, un sistema di allerta nel caso in cui l’auto abbia delle anomalie significative. «Ho subito chiamato mia figlia, ma non rispondeva –spiega la madre –. Ho insistito fino a che mi ha risposto un ragazzo: “Sua figlia ha avuto un incidente”. Ero a piedi perché la 500 è intestata a me e la usa anche Ginevra. Allora il solito ragazzo mi ha tranquillizzata: “Non si muova, veniamo a prenderla noi”. Sono venuti a casa mia in due e mi hanno portato sul luogo dell’incidente. Quando ho visto l’auto mi sono quasi sentita mancare. Mi avrebbero portato anche al Lotti, ma non è stato necessario».
I RINGRAZIAMENTI
La studentessa è a casa con gli effetti dello schianto che la tengono bloccata. La mamma ora è più sollevata e il pensiero va a quei cinque bravi ragazzi che si sono comportati da manuale delle persone perbene. «In quei momenti non ci siamo scambiati i cellulari, mi hanno solo detto che sono di San Frediano a Settimo – riprende la mamma –. Vorrei ringraziarli pubblicamente. Non solo loro, ma anche i genitori perché certi valori si apprendono in famiglia. Oltre ai ringraziamenti vorrei anche incontrarli. Sono stati degli angeli».
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