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Декабрь
2021

Tagli a trasporti, scuola e pure a Sant’Anna di Stazzema per far tornare i conti della sanità toscana

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FIRENZE. C’è chi oggi a Palazzo Strozzi Sacrati batterà i pugni e tenterà il tutto per tutto sostenendo che al male estremo di dover cancellare investimenti sui trasporti, progetti per il sociale e il turismo in una regione che di turismo si nutre, o addirittura rinunciare agli eventi sulla Memoria in una terra che sulla memoria culla la propria identità, sarebbe comunque preferibile l’estremo rimedio delle tasse. Ma Eugenio Giani non cederà, dopo aver apportato gli ultimi ritocchi, invierà al Consiglio regionale il suo piano per uscire dalla palude del disavanzo cresciuto nei conti della Regione a causa dell’aumento delle spese Covid senza lasciarsi scalfire dalle proteste degli assessori. «Se ne facciano una ragione – ha confidato il governatore ai suoi consiglieri – o accettano i tagli o accettano i tagli. Non sarò ricordato come il presidente che ha aumentato l’addizionale Irpef. Un balzello che nessuno vuole, a cominciare dal Pd».

Eppure da giorni filtrano dagli assessorati ai gruppi consiliari di maggioranza notizie di una manovra di rigore che rischia di tradursi in scelte dolorose. Perché il documento con cui Giani oggi presenterà alla maggioranza non solo prevede 158 milioni di tagli ai budget degli assessorati, ma in alcuni casi rischia di aprire ferite simboliche dure da digerire. «Alcuni assessori ci chiamano disperati», racconta un consigliere regionale dem. «Eugenio ha assicurato loro che le risorse verranno recuperate grazie ai fondi europei, ma in alcuni casi rischiamo l’impopolarità fra la nostra gente».

Stefano Baccelli, titolare delle infrastrutture, dovrà tirare la cinghia sul trasporto pubblico. Monia Monni s’è vista congelare, fra le altre cose, un piano di investimenti per i controlli ambientali di Arpat, che ha chiuso il suo bilancio con 6 milioni di utili. Ma sacrifici saranno chiesti a tutti e, oltre che alle Asl, anche al sociale. Perfino Leonardo Marras potrebbe dover tirare la cinghia per sviluppo economico e turismo. Su cultura e istruzione la sforbiciata ammonta a circa 800mila euro. Notizie arrivate di rimbalzo a Palazzo Pegaso sul settore guidato da Alessandra Nardini che preoccupano. Perché I tagli riguarderebbero molti progetti destinati alle scuole e perfino le borse di studio per gli studenti universitari. Non solo. Sarebbero stati azzerati i soldi per la Memoria. Ad ora così non ci sarebbero a bilancio i 130mila euro di solito riservati al Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, il paese dell’eccidio nazista, né gli stanziamenti per l’Istituto Storico della Resistenza, cruciali perfino per pagare i ricercatori e gli addetti. Una riduzione così drastica che in assessorato in questo momento faticherebbero perfino a immaginare come organizzare gli eventi per il giorno del Ricordo e della Memoria a gennaio e febbraio.

Ma il pericolo è che una manovra siffatta venga impallinata dal fuoco di fila dell’opposizione, già pronta a trasformare in un Vietnam di emendamenti l’approvazione della finanziaria regionale. «È normale che il testo sul bilancio arrivi in aula prima di Natale – spiega Elisa Montemagni, capogruppo della Lega – ma di solito il testo viene consegnato ai gruppi a fine novembre. Da quello che sappiamo lo vedremo la prima volta martedì 21 in commissione bilancio. Se ci saranno tagli indiscriminati faremo opposizione dura. Da quello che so sono congelati da mesi i fondi ai genitori di disabili. È inaccettabile».

In realtà, Giani non avrebbe potuto badare troppo al sottile. Il deficit stimato nei conti della sanità si aggira ancora intorno ai 420 milioni. Solo per circa 150 milioni verrà coperto dal rigore già attuato dalle aziende sanitarie. Ma a mancare sono soprattutto le garanzie dello Stato. Il governo nella manovra sarebbe stanzierà solo 700 milioni per rimborsare le regioni delle spese Covid e alla Toscana ne arriveranno appena 40-50.

Ovvio che la maggioranza sia in fibrillazione. Se Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedessero più tempo, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo potrebbe essere costretto calendarizzzare il voto in aula anche il 27 dicembre, dopo Natale. Un guaio perché la Regione rischierebbe di finire nel limbo della gestione provvisoria per una quindicina di giorni in attesa della pubblicazione sul bollettino ufficiale. Non un caso che Mazzeo abbia rilanciato un appello a Roma: «Il governo faccia la sua parte. Le Regioni hanno bisogno di reintegrare le risorse spese per salvare vite umane. Mi auguro che nella legge di Bilancio si investa guardando al futuro. Non vogliamo aumentare le tasse, ma abbiamo bisogno dell'intervento del governo per continuare a investire nei grandi settori di eccellenza, cultura in primis e la sanità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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