Spal, la sfida di Colombo a Palacio: con il Brescia due generazioni contro
FERRARA. Uno è classe 2002, l’altro potrebbe essere... suo papà visto che è del 1982. Uno finora in questo campionato ha segnato 6 gol, l’altro 3. Uno ha giocato nel Milan (è del Milan, in estate tornerà al Milan), l’altro ha vestito 140 volte la maglia dell’Inter.
Gli opposti
Tutto, o moltissimo, divide Lorenzo Colombo da Rodrigo Palacio. Una sorta di scontro generazionale, quello di domani in Spal-Brescia. Protagonisti i due attaccanti. Centravanti uno, ormai mezzapunta l’altro, ma entrambi di grande valore, sia pure con una carriera (una all’alba, l’altra al tramonto) e caratteristiche ben diverse.
Una partita tra due squadre non può mai essere ridotta all’opposizione di due singoli. Oltretutto, ancora non si sa se Palacio domani giocherà, se lo farà dall’inizio oppure a gara in corso. Diciamo però che mediaticamente è stuzzicante valutare il confronto a distanza (ravvicinata) tra lo spallino ed il bresciano, immaginare l’impatto che potranno avere, la funzione in campo. Ed il loro potere di decisione.
Il bomber
Lorenzo Colombo è il miglior realizzatore della Spal. Al suo attivo ci sono 6 gol, tutti belli, tutti da attaccante vero. Un attaccante che l’altra sera guardando il fantasma di Ibra trascinarsi per San Siro, old Giroud in tribuna per infortunio e altri attaccanti abbonati all’infermeria, magari avrà pensato - con il Liverpool che schierava titolari un 2002 e un 2001 - che un posticino lì avrebbe potuto averlo eccome. Sottoscriviamo.
Epperò la forza e la fortuna di Colombo stanno anche nell’aver pienamente sposato il “progetto di crescita” che lo ha portato a Ferrara. Gli serviva continuità, doveva accollarsi pure le responsabilità che una squadra dà al proprio bomber, doveva assaggiare il clima acceso della serie B. Lo ha fatto, lo sta facendo. E la Spal se lo gode.
Assente per squalifica a Crotone, domani Colombo sarà nuovamente in campo. A guidare l’attacco o a condividere il peso offensivo con Melchiorri. Coppia bene assortita, 8 gol in due quando le punte bresciane ne hanno segnati 10 in tre (4 Moreo, 3 a testa Palacio e Bajic, non pervenuto Ayè). Alla bisogna, Colombo ha agito anche allargato, attaccante esterno, in fascia. Proprio non ce lo vediamo, nel senso che uno che “sente” la porta come lui sarebbe sempre bene averlo nel vivo e senza compiti di rientro, ma se sia Clotet (in qualche circostanza) che Nicolato in Nazionale lo hanno decentrato, allora bisogna prendere nota e basta.
L’importante sarebbe che domani (11 dicembre) Colombo mettesse il suo settimo sigillo.
Il veterano
Sull’altro fronte, Palacio dispensa ogni commento. Carriera, esperienza, professionalità e classe parlano per lui. Trequartista, seconda punta, attaccante di movimento: può fare tutto. Se giocherà, la Spal dovrà limitarlo, non dargli spazio tra le linee, non farlo duettare, non farlo entrare in area. Sì, insomma, non esageriamo, sarà fisiologico concedergli qualcosa. A Parma e contro il Monza era in panchina, è entrato dopo. Per domani si gioca un posto con Tramoni e Léris nei due che agiranno a sostegno di Bajic.
I collettivi
Chiaro che Spal-Brescia andrà oltre due individualità. Potrà essere decisa da un episodio, o da un singolo, però molto dipenderà soprattutto dall’interpretazione collettiva delle due squadre. Lo slancio di Crotone da una parte; la pressione post ko col Monza dall’altra. La Spal dovrà far valere anche questi aspetti.
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