Mantova: litiga con la moglie, poi punta il coltello contro due carabinieri

Arrestato, di fronte al giudice ammette di aver perso la testa, chiede scusa e patteggia otto mesi

MANTOVA. Una discussione in famiglia, le grida sempre più forti, e qualcuno che, per fortuna, chiama i carabinieri. In pochi minuti i militari dell’Arma sono davanti all’abitazione, in un condominio del quartiere di Borgo Pompilio. In casa ci sono moglie e marito, le urla si sentono attraverso la porta. La donna, spaventata, apre subito alla pattuglia e cerca di spiegare ai carabinieri cosa sta succedendo. Il marito invece non sembra lucido: forse ha bevuto troppo, di certo ha perso il controllo.
E mentre i militari entrano in casa e lo invitano a darsi una calmata, lui risponde afferrando un coltellaccio da cucina e minacciandoli. Ci mettono un istante i militari a disarmarlo e poi ad ammanettarlo.
Il 9 dicembre l’uomo, cinquantenne, è comparso di fronte al giudice Casari per la convalida dell’arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: ha ammesso di aver perso la testa e si è scusato con i carabinieri. Ma questo non gli ha risparmiato conseguenze: alla fine ha patteggiato otto mesi, senza condizionale.