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Декабрь
2021

Tra innovazione e startup di successo, i giovani industriali mantovani guardano al futuro

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MANTOVA. «Crederci» è la parola d’ordine per il 2022 del Gruppo giovani industriali di Mantova. La 62esima assemblea pubblica, la prima del neo presidente Vittorio Marenghi, ha offerto giovedì sera (9 dicembre) ai tanti intervenuti punti di vista diversi sull’innovazione e le start up, raccontando esperienze imprenditoriali di successo.

«Come Gruppo giovani – ha commentato in apertura Marenghi – sulla scia anche di Confindustria Mantova, seguiamo da tempo con interesse il vivace mondo delle startup. Sono numerose le iniziative che a livello locale e nazionale abbiamo messo in campo per favorire al massimo la diffusione di quello che all’inizio sembrava un “fenomeno americano” e che molti credevano si sarebbe sgonfiato, una volta passato di moda. A Mantova, ricordo, con un articolato progetto durato quattro mesi che avevamo chiamato “Mantova Startup Academy”, abbiamo sostenuto un percorso di accompagnamento per sedici selezionati giovani aspiranti imprenditori mantovani, con idee diverse e innovative rivolte alla creazione di impresa in svariati settori, percorso culminato nel pitch di presentazione a potenziali investitori e business angels».

Il presidente ha citato poi i progetti Junior Achievement, Impresa in Azione, Mimprendo, tutti collegati al mondo scolastico e universitario. «Nel prossimo futuro il collegamento con il mondo educational sarà sempre più forte – ha aggiunto – proprio come stabilito nella strategia del gruppo senior, anche i Giovani industriali si rivolgeranno al territorio per instaurare un dialogo proficuo tra imprese, scuole e università, colmando un mismatching tra domanda e offerta di lavoro».

Le tematiche innovazione, startup e scuola sono state ribadite con decisione anche dal presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Lombardia, Jacopo Moschini, che in tema di startup ha una lunga esperienza.

È toccato quindi al mantovano Stefano Cirillo, fondatore di Bitviking, raccontare la breve ma intensa storia aziendale dal 2019 al 2021, sottolineando la forza del crederci sempre: «Ho preso 40 aerei nell’ultimo anno solo per coltivare il mio sogno, sono partito con un investimento di 10mila euro e oggi Bitviking fattura sette milioni e ho otto dipendenti in Italia e 40 tra San Pietroburgo e Kazan. L’anno prossimo ho intenzione di raggiungere i 70 milioni. L’obiettivo è quotarsi in borsa entro il 2025. In mezzo ho passato tanti problemi, ma alla fine ci ho sempre creduto e li ho superati. Sembra tutto impossibile finché non lo fai».

Molto interessante anche la nascita e il consolidamento di Vedrai, fondata da Michele Grazioli, classe 1995 che nel 2019 è entrato nella classifica Forbes Under30 nella top cinque dei cento giovani innovatori italiani più influenti d’Italia. Vedrai sviluppa agenti virtuali, che grazie a modelli di intelligenza artificiale, permettono di simulare l’impatto delle decisioni sui risultati aziendali, prima che esse vengano prese. L’ambizione è quella di portare l’intelligenza Artificiale nelle Pmi, per supportare gli imprenditori nel processo decisionale e rendere così il loro futuro meno incerto. Vedrai ha iniziato il suo cammino nel settembre 2020, con tre soli collaboratori. Al momento conta più di cinquanta dipendenti, con un’età media di ventisette anni, che operano in tre diverse sedi.




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