L’idea della Regione Fvg: aprire nuovi centri vaccinali anti-Covid per i bimbi
TRIESTE Tre nuovi hub vaccinali – a Udine, Pordenone e Trieste – e, anzi, forse anche un quarto centro (nel caso a Gorizia) in cui avviare, dalla seconda metà del mese, le somministrazioni anti-Covid ai bambini di età compresa tra 5 e 11 anni.
È questo il “piano” della Regione svelato ieri dall’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. «Il commissario Francesco Paolo Figliuolo – ha spiegato – ha assicurato l’arrivo delle dosi destinate ai più piccoli entro il 15 dicembre e noi ci stiamo organizzando per aprire le agende vaccinali, e avviare le somministrazioni, dal weekend successivo. L’idea è quella di mettere a disposizione dei bambini e delle loro famiglia un hub per Azienda sanitaria. Potremmo anche pensare a un quarto centro, ma in questo caso molto dipenderà dal numero di prenotazioni ricevute».
Sono circa 68 mila, lo ricordiamo, i bambini residenti in Friuli Venezia Giulia potenzialmente interessati dalla vaccinazione anti-Covid dopo l’ok dell’Aifa alla somministrazione di Pfizer ai più piccoli. Non c’è alcun obbligo, è meglio ribadirlo, anche perchè sotto i 12 anni non è previsto in Italia il possesso del Green pass, ma è una chance utile ad aumentare la copertura vaccinale in regione anche in fasce d’età in cui, come dimostrano i numeri della scuola, il contagio comincia a crescere in maniera costante e rilevante.
In base alle indicazioni delle autorità sanitarie europee e italiane, l’unico vaccino attualmente autorizzato per i bambini è quello Pfizer anche se cambia, e parecchio, il dosaggio delle fiale rispetto a quelle riservate agli adulti. La quantità di vaccino, cioè, è pari a un terzo della dose tradizionale – 10 microgrammi contro i 30 per chi ha compiuto almeno i 12 anni – con fiale assemblate a esclusivo uso pediatrico. Il ciclo di immunizzazione è formato da due iniezioni da effettuarsi a distanza di 21 giorni ed è molto probabile inoltre, anche se si attendono indicazioni specifiche in materia, che dalla campagna vengano esclusi i bambini con gravi forme d’asma oppure con allergie note agli eccipienti presenti nel medicinale. Chi è in cura con farmaci immunomodulatori oppure biologici, invece, dovrà essere sottoposto a una specifica, e individuale, verifica prima dell’ok all’iniezione.
Figliuolo ha assicurato l’arrivo in Italia entro il 15 dicembre di circa 1 milione e 500 mila dosi pediatriche. Tenendo in considerazione come, di norma, al Friuli Venezia Giulia spetti più o meno il 2% delle fiale, questo significa che la nostra regione dovrebbe poter contare su uno stock iniziale attorno alle 30 mila unità sufficiente a immunizzare un numero considerevole di bambini. Le dosi, ha assicurato sempre Figliuolo, verranno poi integrate nel corso del mese di gennaio in modo tale da offrire alle regioni la quantità di vaccini necessaria a poter coprire l’intera platea vaccinale.
A proposito del commissario straordinario per l’emergenza Covid ed esulando dal discorso legato ai più piccoli, poi, ieri è stato lo stesso Figliuolo a promettere l’arrivo in Italia di altre 2 milioni di vaccini Pfizer che si andranno ad aggiungere agli arrivi già pianificati da parte della casa farmaceutica americana. Questo significa, in altre parole, che al Friuli Venezia Giulia, basandoci sempre sulla distribuzione pari al 2% delle scorte, ne spetterebbero circa 40 mila che consentirebbero, così, alla regione di riaprire le agende vaccinali prima della fine dell’anno. A condizione, beninteso, che tra contagi e sospensioni il numero di sanitari a disposizione per le operazioni non cali ancora come ha sottolineato anche il presidente Massimiliano Fedriga. «Se avessimo dosi in più – spiega – potremmo farne altre. Il vaccino, però, non si fa soltanto con le dosi, ma anche con il personale. Le Regioni stanno impiegando tantissimo personale per vaccinare, per gli ospedali, per il tracciamento, ma rispetto a tutte queste esigenze il numero a disposizione non è certo infinito».