Croazia in Schengen entro giugno 2022: via libera dei ministri dell’Ue
ZAGABRIA Dopo quello della Commissione Ue, ieri a Bruxelles la Croazia ha ottenuto anche il sì politico per l’ingresso nell’Area Schengen. I ministri degli Interni dell’Unione europea hanno approvato all’unanimità l’adesione di Zagabria alla regione senza confini.
A confermarlo è stata alla fine della seduta la presidenza slovena dell'Ue. «La Croazia è pronta a entrare in Schengen, è un grande risultato», ha sottolineato la commissaria Ue agli Affari Interni Ylva Johansson. «Dietro c'è molto lavoro che abbiamo investito negli ultimi anni», ha dichiarato il ministro degli Interni croato Davor Božinović.
La notizia è stata confermata sul suo profilo Twitter anche dal primo ministro della Repubblica di Croazia, Andrej Plenković. «Il Consiglio dei ministri dell'Ue ha appena approvato le Conclusioni sul soddisfacimento delle condizioni necessarie per la piena attuazione da parte della Croazia dell'acquis di Schengen (l’insieme di norme e disposizioni che regolano i rapporti tra gli Stati che hanno siglato la Convenzione di Schengen, ndr). Questa è una decisione importante che ci avvicina al raggiungimento dell’obiettivo strategico del governo della Repubblica di Croazia sull'adesione a Schengen», ha scritto Plenković.
A Bruxelles, Božinović ha spiegato che si tratta di un via libera politico per avviare il processo di ingresso della Croazia in Schengen. Prima di ciò, dovrebbero aver luogo un dibattito e una votazione al Parlamento europeo. Božinović si è detto ottimista sul mantenimento della dinamica durante la presidenza francese dell'Unione europea, che inizierà il 1 gennaio 2022 e ha affermato di ritenere «che la procedura al Parlamento europeo si concluderà in quel periodo». Alla domanda su quanto sia stato difficile raggiungere il necessario consenso in seno al Consiglio nelle circostanze della crisi dei rifugiati e del rapporto sugli abusi sui migranti alle frontiere con la Bosnia-Erzegovina, Božinović ha risposto che è stato fatto molto lavoro sul campo, ma anche attraverso attività diplomatiche da L'Aia a Helsinki, Parigi, Roma e altre capitali europee. Fino a ieri i Paesi ancora contrari all’ingresso della Croazia in Schengen erano l’Olanda e la Svezia. Per quanto riguarda la presidenza europea francese del primo semestre 2022 questa dovrebbe essere una sicurezza per la Croazia per un passaggio positivo al Consiglio europeo. Una sicurezza che a Zagabria è “costata” oltre un miliardo di euro con la firma della commessa per l’acquisto di 10 caccia francesi Rafale (usati).
Le conclusioni di ieri a Bruxelles sono una condizione procedurale necessaria per prendere una decisione finale sull'ingresso nell'area Schengen e sull'eliminazione dei controlli alle frontiere terrestri croate con Slovenia e Ungheria, nonché negli aeroporti e nei porti marittimi. La decisione finale sull'adesione a Schengen potrebbe essere presa tra circa sei mesi durante la presidenza francese e richiede il consenso di tutti gli Stati Schengen. Il Consiglio europeo deve anche chiedere il parere del Parlamento europeo, che può seguire o meno.
Le conclusioni adottate non significano che la decisione di aderire a Schengen sia garantita perché, essendo decisa all'unanimità, non si può escludere che alcuni membri possano bloccare la decisione a livello di Consiglio europeo. Ricordiamo che le conclusioni sulla preparazione di Schengen per Bulgaria e Romania sono state adottate nel 2011 e i due Paesi sono ancora al di fuori di Schengen. Il testo stesso approvato ieri afferma che le conclusioni soddisfano i presupposti affinché il Consiglio possa successivamente decidere che tutte le parti dell'acquis di Schengen si applicano in Croazia.