Pensionato palpeggia una ragazza fuori da un bar, condannato a 11 mesi per violenza sessuale
GORIZIA. Aveva palpeggiato il fondo schiena di una ragazza fuori da un bar del centro di Gorizia e ha patteggiato una pena di 11 mesi in regime di semi-detenzione, oltre a un risarcimento economico del danno. La violenza sessuale – molto simile a quella avvenuta il 27 novembre fuori dallo stadio “Castellani” di Empoli con protagonista la giornalista sportiva di Toscana Tv Greta Beccaglia – risale all’estate dello scorso anno. Al centro della vicenda ci sono un sessantenne e una giovane.
L’uomo, pensionato e seguito dal Centro di salute mentale (ma ritenuto capace di intendere e di volere), camminava ubriaco insieme ad un amico quando all’altezza del Bar “Al Corso” si è lasciato andare allungando la mano sul sedere della donna. Il gesto però non è stato considerato accidentale e la giovane ha sporto denuncia per violenza sessuale. Grazie all’impianto di videosorveglianza del locale e alle testimonianze dei presenti, le forze dell’ordine sono riuscite a identificare l’autore del palpeggiamento. È quindi emerso che a carico dell’anziano pendeva già una condanna a un anno e due mesi con la condizionale. A causa della recidiva, l’avvocato Guglielmo Bancheri ha quindi potuto solo chiedere il patteggiamento.
L’articolo 609/bis del Codice penale prevede da sei a dodici anni di reclusione per “chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali”, ma l’ultimo comma prevede anche che nei casi di minore gravità la pena sia “diminuita in misura non eccedente i due terzi”. Anche se non può essere in alcun modo giustificato, l’atto è stato comunque considerato di minore gravità e questo, unito al ricorso al rito speciale dell’applicazione della pena su richiesta delle parti, ha consentito alla difesa di concordare 11 mesi in regime di semi-detenzione e un risarcimento di 500 euro. Richiesta accolta dal giudice.
«Il mio assistito era pentito – spiega il legale del pensionato –. Ha anche scritto una lettera alla ragazza. Si è reso conto d’averla offesa e di aver violato la sua intimità e che non si è trattato di una bravata, ma vista la situazione non c’era altra via che il patteggiamento con il risarcimento del danno».
Anche Andrea Serrani, il 45enne ristoratore marchigiano che al termine della partita Empoli-Fiorentina aveva dato una pacca sul sedere dell’inviata di Toscana Tv si era scusato con la 27enne giornalista sportiva, ripetendo più volte di non essere un mostro. Greta Beccaglia non è però arretrata di un centimetro, decisa a portare avanti una battaglia per tutte le donne vittime di violenza. Dopo l’episodio del “Castellani” la giornalista aveva evidenziato che se lei era stata vittima di molestie in diretta tv, la maggior parte delle violenze avviene a telecamere spente, quando nessuno può vederle, e per questo è necessario tenere alta l’attenzione sul tema. Come ad Empoli, anche a Gorizia le immagini del sistema di videosorveglianza hanno colto l’attimo della molestia diventando decisive.
La vittima ha chiesto che il risarcimento venga devoluto all’associazione Sos Rosa, ma sulla questione la presidente Francesca Vuaran è stata netta e ha precisato: «Se la ragazza poi vorrà fare una donazione, potrà farla, ma non deve essere riconducibile in nessun modo a un atto del genere perché noi non vogliamo essere strumentalizzati e non dobbiamo servire da alibi a nessuno»