Apu, per spiccare il volo adesso servono le ali
UDINE. L’Apu, per spiccare il volo servono le ali. Il problema, emerso già nella prima parte della stagione, è più che mai d’attualità ora che l’assenza di Michele Antonutti ha ristretto le rotazioni di coach Boniciolli nelle caselle numero 3 e 4.
COPERTA CORTA
Nel settore esterni, con il ritorno di Federico Mussini, regna l’abbondanza. Sotto canestro l’ottimo rendimento di Pellegrino fa dormire sonni tranquilli anche quando Walters deve rifiatare o è carico di falli. Situazione più precaria nel settore ali, dove si è partiti con quattro uomini per due posti, salvo restare con tre giocatori a disposizione ora che il capitano è fermo ai box. Il problema, oltre che numerico, è di rendimento: Nazzareno Italiano è sicuramente il più affidabile e domenica scorsa contro Mantova lo ha dimostrato, mentre i due nuovi Ethan Esposito e Michele “Tatu” Ebeling faticano a inserirsi.
SOTTO ESAME
Esposito ed Ebeling hanno avuto parecchie occasioni per scalare le gerarchie, sfruttate poco e male. L’italo-americano ha fatto qualcosa in più, in virtù di un buon potenziale atletico, il figlio d’arte invece sembra bloccato psicologicamente: nonostante sia partito in quintetto in alcune partite, è il decimo senior per minutaggio, con 11.2 minuti di utilizzo medio. Siamo a dicembre, il mercato invernale si avvicina, Ebeling è chiaramente sotto esame. Le tre partite prima di Natale, contro Milano, Trapani e Torino, possono indirizzare le decisioni della società in un senso o nell’altro, “Tatu” (che il talento ce l’ha) deve assolutamente sbloccarsi.
QUESTIONE DI SCELTE
Per il secondo anno consecutivo l’Apu si trova a fare i conti con qualche difficoltà di troppo con il ruolo di ala piccola. È una questione di scelte, perché per i due Usa si è puntato ancora sull’accoppiata guardia-centro e nella casella numero 3 sono state fatte delle scommesse coraggiose. L’anno scorso l’accoppiata Deangeli-Mobio diede vita a continui alti e bassi, tanto che per i play-off Udine alzò l’asticella ingaggiando Fabio Mian.
La sensazione è che quest’anno il bivio potrebbe arrivare molto prima: o le ali spiccano il volo in tempi brevi, o si torna sul mercato. Boniciolli, intanto, può continuare con le sue rotazioni e con i quintetti alternativi: quello con tre piccoli, quello con due centri e addirittura quello con tre piccoli e due centri assieme.
Può farlo perché la squadra è forte, ma con un’ala piccola di spessore potrebbe diventare fortissima.
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