Ambito Collio-Alto Isontino, servizi educativi: in arrivo 300 mila euro
GORIZIA. Sono in arrivo 302 mila euro per i gestori dei servizi per la prima infanzia pubblici e privati accreditati dalla Regione. Il Comune di Gorizia ha impegnato la somma in una determina che specifica le singole cifre da girare alle realtà che nell’ex provincia di Gorizia si occupano dei più piccoli. Il provvedimento riguarda, nello specifico, i gestori che hanno sottoscritto con il Servizio sociale dei Comuni Collio–Alto Isonzo, il disciplinare di impegni del regolamento concernente i criteri e le modalità di ripartizione del Fondo diretto all’abbattimento delle rette a carico delle famiglie per la frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia. Si tratta di soggetti riconosciuti dalla Regione in un apposito albo.
Nel dettaglio i 302 mila euro saranno così distribuiti: 128.606 euro al Comune di Gorizia, 55.163 al Comune di Gradisca d’Isonzo, 25.495 a quello di Cormons. Poi c’è una serie di singoli conduttori di attività, associazioni e cooperative a cui spettano cifre minori: a Sara Stergar 5.625 euro, a Giovanna Colletta 11.700, alla coop sociale Iside 14.250, all’associazione Fiori di Lillà 10.249, alla coop La Cisile 20.707, a Nikol Dorni 7.650 e a Eleonora Boschian-Bailo 2.265. Queste cifre derivano da precedenti provvedimenti della Regione che ad agosto ha concesso agli enti gestori del servizio sociale dei Comuni, per l’anno educativo 2021/22, una quota del fondo per l’abbattimento delle rette sostenute dalle famiglie per l’accesso ai servizi per la prima infanzia. Al Comune di Gorizia, quale ente di riferimento del servizio sociale dei Comuni tra Collio e Alto Isonzo, è andata la somma complessiva di 906.290 euro. Una parte di questa (302.096,67 euro) serve a ricoprire il fabbisogno 2021, mentre i restanti 604.193,33 euro saranno destinati al 2022.
L’intervento economico di abbattimento consente alle famiglie di versare una retta ridotta per la frequenza di asili nido, servizi integrativi (quali centri per bambini e genitori, spazi gioco e servizi educativi domiciliari) e sperimentali per la prima infanzia, rivolti ala fascia di età 3-36 mesi. La differenza tra il totale della rata e l’importo versato dalla famiglia, ossia l’entità del beneficio spettante alla stessa, viene rimborsata dai Servizi Sociali dei Comuni ai gestori dei servizi per la prima infanzia accreditati. Possono beneficiare della misura i nuclei familiari in cui almeno uno dei genitori sia residente o lavori in regione da almeno 12 mesi e che possa dimostrare un Isee pari o inferiore a 50 mila euro. L’entità del beneficio mensile viene decisa annualmente dalla Giunta regionale. In particolare per i nuclei familiari con un unico figlio minore, il contributo può essere concesso fino a un massimo di 250 euro per la frequenza a tempo pieno e fino a un massimo di 125 euro per il tempo parziale. Con due o più figli minori, il beneficio potrà arrivare fino a 450 euro per la frequenza a tempo pieno e a 225 euro per il tempo parziale. Tale facilitazione è inoltre riconosciuta alle madri di minori residenti o che lavorino in Fvg da almeno un anno continuativo, inserite in un percorso di protezione anche in assenza di Isee.