La Supercoppa: pensieri e parole del giorno dopo
Inutile girarci su: la sconfitta di ieri fa male. In vantaggio di due gol, con un primo tempo dominanto, con un inizio di ripresa nel quale potevano chiudere la gara, con un gol del pareggio preso nei secondi fonali dei tempi regolamentari, con la Fiorentina che fa il sorpasso sul finale del primo tempo supplementare e con l’Empoli che trova il pareggio con un supergol di Fazzini e costringe i viola che già pregustavano la vittoria ai calci di rigore. E lì i viola hanno poi vinto, hanno sbagliato un rigore di meno. Hanno festeggiato, giustamente, e i ragazzi in maglia azzurra affranti, spossati, chiusi nel silenzio, come si vede nella bellissima foto del nostro Massimiliano Ciabattini che fa da copertina alla sua Fotogallery di ieri.
Abbiamo raccontato di questa sconfitta anche noi con un po’ di tristezza nel cuore, per di più a disagio anche perché, a fronte di una decina di testate di Firenze (tra giornali, radio e TV), Pianetaempoli era l’unica testata locale presente. Ci siamo sentiti quasi “fuori casa”. Tuttavia per noi, come sempre. è stato un privilegio esserci ed è stato negli anni un privilegio seguire ragazzi che abbiamo ritrovato poi in prima squadra e poi, alcuni, prendere il volo.
Una sconfitta amara, certo, ma che ci dice tante cose. Cerchiamo di analizzarne alcune.
La prima è che la squadra di mister Buscè è un gruppo coeso ed un meccanismo di gioco che, indipendentemente dagli interpreti, è sempre e comunque in grado di offire spettacolo. Il primo tempo degli azzurri è stato di una qualità molto importante e poteva chiudersi anche con un punteggio maggiore ed anche la ripresa era iniziata nel migliore dei modi.
La seconda è che le assenze di Baldanzi ed Ekong sono apparse determinanti nel non offire all’attacco azzurro quella continua pericolosità che i due garantiscono e, cosa non da meno, nel dare alle retroguardia viola una minore ansia per non dover guardare a vista i due assenti che, quando giocano, nmettono in allerta continua le difese avversarie. Sappiamo che Baldanzi ed Ekong hanno problemi fisici, il primo ad una caviglia il secondo ad un ginocchio, e ad oggi non ci è dato sapere i loro tempi di recupero.
La terza è che la squadra, per il tipo di struttura che ha e di calcio che propone, va in sofferenza quando la partita si sposta in prevalenza sul piano fisico. Non parliamo di agonismo, di intensità, di determinazione, quelle ci sono in abbondanza, ma proprio di fisicità alla stato puro, quella di garantire in alcuni frangenti della gara forza e anche quel tanto di carica “cattiveria” agonistica, caratteristiche tipiche di chi sopperisce così alla minore qualità del suo gioco. Storicamente, direi, l’Empoli nel suo calcio giovanile ha sempre privilegiato tecnica e qualità, la squadra di mister Buscè ha pure qualcosa in più sul piano del carattare, ma questo in alcuni frandenti non basta. E’ una filosofia, un modo di rare calcio e, per quanto ci riguarda, noi la condividiamo.
La quarta è determinata da una rosa giocatori che, sicuramente, a gennaio richiede qualche intervento mirato sul mercato. Pensiamo ad almeno un esterno di difesa e ad una punta, magari ad un centrocampista, che possano garantire una maggiore rotazione dei giocatori senza che ne risenta la qualità complessiva della squadra. L’Empoli è in ballo, eccome, per le prime 6 posizioni del Campionato (che garantirebbero una seconda presenza alla Fase Finale), per la Coppa Italia ed a febbraio avrà la sua straordinaria chcnce di giocarsi ad Empoli, in una gara secca, i Sedicesimi di Finale della Youth League e scrivere ancora pagine di storia.
A parte le problematiche che abbamo evidenziato sopra, una cosa importante che questa sconfitta però ci dice è che il gruppo che mister Buscè ed i suoi collaboratori hanno creato è un gruppo di ragazzi straordinari. Certo, ci sono qualità diverse, diversi stadi di crescita individuale, ma il collettivo che da quasi tre Stagioni ci viene proposto nella Primavera è un collettivo di grande qualità e nel quale si vedono sempre carattere e grande personalità. Anche dopo una partita come quella di ieri non possiamo che ringraziare i ragazzi per quanto hanno fatto vedere in campo, per l’onore e l’attaccamento con cui hanno portato la maglia, per limpegno che hanno profuso durante tutta la gara. Sono usciti dal campo stremati, sconfitti in una gara ma non vinti. Meritano un applauso ed un grazie da parte di tutti gli sportivi empolesi, per quello che ci stanno regalando e, ne siamo certi, per quello che ancora ci regaleranno.
Mi hanno fatto venire alla mente una bellissima frase del grande scrittore brasiliano Paulo Cohelo, anche lui grande amante del gioco del calcio: “Nessuno sfugge alle sconfitte. Inoltre, è meglio perdere qualche battaglia lottando per i propri sogni che essere sconfitti senza neppure sapere perché combattiamo.” Ecco, questo è quello che i ragazzi con la maglia azzurra anche ieri hanno fatto e che domani faranno ancora: regalarsi un sogno e lottare con tutte le forze per raggiungerlo.
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