L’assessore Icardi ai sindaci dell’Asl: «In primavera l’area per l’ospedale di Ivrea»
IVREA
Sarà decisa in primavera l’area sulla quale sarà costruito il nuovo ospedale di Ivrea, in sostituzione di quello attuale. Il percorso che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale di Ivrea è stato spiegato ieri pomeriggio dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi alla conferenza dei sindaci dell’Asl/To4, la prima con la presenza del direttore generale Stefano Scarpetta, in carica da giugno, e con all’ordine del giorno, anche l’illustrazione degli investimenti sulla sanità territoriale previsti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il punto all’ordine del giorno legato all’ospedale si è esaurito rapidamente.
Una commissione composta da Ires Piemonte, Regione e Asl/To4 e che si avvarrà di specifiche consulenze, esaminerà i siti. Icardi ha sottolineato di aver chiesto ai sindaci di indicare le aree e di avere preso atto che non c’è un accordo. Tre sono le aree che saranno esaminate, due che arrivano dai sindaci, seppure profondamente divisi e comunque discusse in occasione delle assemblee precedenti e un terzo, avanzato dalla senatrice di Fi Virginia Tiraboschi direttamente all’assessore Icardi e al presidente della giunta regionale Alberto Cirio e comunicato, per conoscenza, al sindaco di Ivrea Stefano Sertoli in qualità di presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl/To4.
Un gruppo di sindaci, tra cui Ivrea, ha presentato la candidatura dell’area ex Montefibre, un altro gruppo (Pavone, Salerano e Colleretto Giacosa) sostenuto da Valperga, dagli amministratori della Valchiusella e dell’Alto Canavese punta sulla cosiddetta area Ribes o casello autostradale di Ivrea. La senatrice Tiraboschi, invece, ha chiesto sia esaminato Palazzo uffici 2, progettato dall’architetto Gino Valle nella seconda metà degli anni Ottanta e facente parte degli edifici Ivrea città industriale del ventesimo secolo patrimonio Unesco.
Icardi, ai sindaci, ha spiegato il percorso che parte dallo studio dell’Ires che sottolinea come l’ospedale di Ivrea sia critico rispetto all’uso attuale e non pienamente recuperabile neppure con interventi straordinari quantificabili in una trentina di milioni, senza contare gli oltre 2 milioni l’anno di manutenzioni. «Le condizioni dell’ospedale di Ivrea - ha detto Icardi - hanno fatto sì che, pur non essendo un ospedale hub, ma spoke (quindi più piccolo), sia diventato comunque urgente procedere con la costruzione di un nuovo edificio». «L’accordo con Inail - ha aggiunto - prevede che la Regione metta a disposizione i terreni e anticipi le spese per la progettazione che verranno poi rimborsate da Inail, mentre la Regione corrisponderà all’Istituto un canone annuo a valere sul capitale investito. Ci sono però altre possibili forme di finanziamento, ed entro questa primavera prenderemo una decisione».
In sostanza, la costruzione può essere finanziata direttamente dal pubblico o con una formula mista pubblico-privato. Centoquaranta milioni di euro l’importo stimato per il nuovo ospedale di Ivrea, 300 i posti letto nella nuova struttura, su una superficie di 46mila metri quadrati. «Entro la primavera - ha sottolineato l’assessore - sarà disponibile l’analisi tecnica dei siti che sarà condivisa con i sindaci, saranno valutati i pro e i contro di tutte le opzioni e si procederà con gli atti amministrativi».
Il percorso condiviso da Icardi, di fatto, ha stoppato il dibattito tra i sindaci che, da oltre un anno, era ingessato tra gruppi di amministratori impegnati a sostenere una o l’altra area senza però aggiungere alcun elemento nuovo. «Non era stato trovato un accordo tra i sindaci e questo è un fatto. Il percorso è questo - sottolinea Sertoli - e a fronte di un’analisi tecnica, tutti noi ci impegneremo a prendere atto dei risultati». Luigi Ricca, sindaco di Bollengo, ha sottolineato come sia stato molto il tempo perso (basti pensare alla commissione in seno all’assemblea che ha lavorato un anno e poi non ha trovato unità) e sollecita a fare presto: «Spero che i tempi indicati dall’assessore, due o tre mesi, siano rispettati».
«I chiarimenti dell’assessore sono stati utili, a cominciare dal fatto che si tratta di una struttura sostitutiva dell’attuale ospedale di Ivrea», ha rimarcato Alberto Rostagno, sindaco di Rivarolo. Loredana Devietti, sindaca di Ciriè e presidente della rappresentanza dei sindaci, ha sottolineato come, per certi percorsi, sia importante che a tirare le redini sia un ente con ruoli e competenze di programmazione superiori a quella dei sindaci.
Più articolata l’illustrazione degli investimenti con i fondi del Pnrr per costruzione di una rete di sanità territoriale. Qui, le cifre sono queste: un milione e mezzo per le case di comunità (11, ma potrebbero dover essere ridotte a dieci), due milioni e mezzo per gli ospedali di comunità (che saranno tre) e 150 mila euro per le centrali operative territoriali, che saranno cinque, ospitate nelle sedi dei distretti. «I criteri per la redazione del piano - ha spiegato Icardi - arrivano da Agenas e ci si muove su binari stretti. Esamineremo le osservazioni proposte dai sindaci». Le cifre investite sono esclusivamente per le infrastrutture e non tengono conto delle spese del funzionamento e del personale. Il tutto dovrà essere operativo nel 2026.