Traversella, aquila avvelenata salvata dal campione di podismo Young
TRAVERSELLA
Si salverà, il giovane esemplare di aquila reale rinvenuto martedì sul bordo della strada che collega Traversella alla frazione Fondo. Il rapace è tuttora in cura a Grugliasco, presso la Struttura didattica speciale veterinaria dell’Università di Torino. Secondo i veterinari del centro specializzato, l’animale potrebbe essersi intossicato cibandosi di una preda avvelenata.
Intorno alle 8 del mattino, ad accorgersi della presenza dell’aquilotto, è stato Edward Young, il noto campione di podismo, mentre transitava in auto in compagnia del fratello Ian.
«Dal lato passeggero dov’ero seduto - ha raccontato - mi sono subito accorto di quel volatile che sembrava disorientato oltre che molto spaventato. Quando, sceso dal veicolo, mi sono avvicinato alla bestiola, essa ha cercato di aprire le ali per levarsi in volo. Tentativo fallito, perché evidentemente l’aquilotto era privo di forze».
A quel punto, è proseguito il racconto del podista, «ho avvertito i carabinieri della stazione di Valchiusa che a loro volta si sono messi in contatto con i tecnici faunistici del servizio della Città metrpolitana “Salviamoli insieme on the road”. In attesa dell’arrivo di questi ultimi, sistemandola in una cesta ho trasferito la giovane aquila, che nel frattempo si era tranquillizzata, nella mia abitazione di Drusacco».
È poi stata una studentessa di Veterinaria a recuperare il rapace a casa Young, per portarlo al Canc di Grugliasco.
Stabilizzato e anestetizzato, il rapace è poi stato sottoposto a Tac e radiografia, che per fortuna non hanno evidenziato lesioni. Per il volatile è quindi stata impostata una terapia che gli consentirà di riprendersi.
A suffragare l’ipotesi dei veterinari secondo la quale, l’aquilotto sarebbe rimasto avvelenato, Martino Nicolino, guardaparco anch’esso di Drusacco, da poco in pensione. Sostiene infatti Nicolino: «È possibile che l’animale si sia cibato di qualche preda uccisa da cacciatori e poi abbandonata, con pallini di piombo ancora presenti nella carcassa. Questi potrebbero aver avvelenato il volatile». Martino Nicolino, negli anni tra le guardie più apprezzate e capaci del Parco nazionale del Gran Paradiso, è un appassionato studioso proprio di aquile reali. «Dalle caratteristiche del suo piumaggio, direi che il rapace rinvenuto da Edward possa avere all’incirca 18 mesi di vita».
«A mio avviso,inoltre - ancora Nicolino - potrebbe appartenere alla coppia che da anni nidifica a Cima Bonze, spartiacque tra la Valchiusella e il territorio di Quincinetto». GIACOMO GROSSO