Omicidio – suicidio di Rubano. Dorjana giustiziata dal papà con un colpo alla nuca
RUBANO. È stato un unico colpo alla nuca, con il proiettile rimasto all’interno della testa in zona frontale a colpire Dorjana Cerqueni, la sessantenne di Sarmeola di Rubano freddata dal padre Stellio, 88 anni. Che dopo poco si è suicidato con il revolver calibro 38: per lui una pallottola gli ha trafitto il cuore, uscendo dalla schiena. Per entrambi la morte è stata pressoché istantanea, il tempo di cadere a terra.
L’ha evidenziato l’autopsia, effettuata dal medico legale Sindi Visentin, arrivata ieri sul tavolo del sostituto procuratore Roberto Piccione. Niente di clamoroso quindi dall’esame autoptico ma solo quella che si era già ipotizzato nella fase di ricostruzione della tragedia famigliare. Ovviamente il magistrato ha archiviato l’inchiesta per la morte del reo e non ci sarà nessuno strascico giudiziario.
I fatti erano accaduti il 17 settembre scorso intorno alle 12. 30. Un padre-omicida di 88 anni che ha assassinato la figlia (nel giorno del 60° compleanno) davanti alla sua abitazione di Rubano in via Palù 72: i due non si parlavano da 36 anni. Nel borsello di Stellio furono ritrovati altri sei proiettili, che fanno pensare che l’intento fosse quello di fare una strage, ma anche una lunga lettera al nipote Michele.
Qui sono racchiusi anni di odio e rancore nei confronti della figlia e delle disposizioni testamentarie delle quali si sta occupando l’avvocato Roberto Boev.
Quel drammatico giorno Stellio Cerqueni parte al mattino da Monfalcone a bordo del taxi di un autista ormai amico, al quale si affida per ogni viaggio. «Devo andare a Padova per una visita medica. E devo arrivare assolutamente per mezzogiorno» chiarisce, indicando l’indirizzo di Rubano in via Palù.
Durante il viaggio è insolitamente taciturno. Una volta raggiunta la destinazione, l’autista si rende conto che non si tratta dell’ospedale: c’è qualcosa di strano. Cerqueni suona il campanello del civico 72. Risponde Chiara, figliastra di Dorjana che ha allevato i tre figli del marito vedovo dal 1980 (i due hanno pure avuto un figlio oggi 29enne, medico).
Subito la ragazza con il fratello Paolo informa Dorjana: «C’è tuo padre». Dorjana va al citofono. Stellio chiede di entrare ma lei lo ferma: «No, vengo giù io». Così esce nel cortile, poi apre il cancello e i due si spostano di almeno 7-8 metri per parlare in strada.
Che cosa si siano detti, non si saprà mai. Il colloquio dura pochissimo, poi si sentono gli spari dell’omicidio suicidio.