Padova, consigliera comunale: “Aggredita e insultata da un uomo. Mi ha anche starnutito addosso”
PADOVA. «Ore 14.30– Stazione di Padova. Un uomo di colore senza mascherina mi starnutisce addosso, e inizia a rivolgermi delle offese irripetibili». Inizia così il racconto di Vera Sodero, consigliera comunale (ed ex assessore) leghista, che nella sua pagina Facebook denuncia quello che le è successo ieri.
«Dovevo andare a prendere il treno per andare a Venezia, dov’ero stata invitata ad un convegno», dice. «Stavo salendo le scale che dal sottopasso conducono all’ingresso della stazione, dove si trovano le macchinette per fare i biglietti. In quel momento ho incrociato un uomo, sui 35 anni, di colore, che senza mascherina mi ha prima starnutito addosso e poi riempita di insulti. Mi ha detto pezza di m. , razzista e altre offese irripetibili». Vera Sodero, pensando a un pazzo, ha ignorato l’uomo, ha continuato a salire le scale ed è andata a fare il suo biglietto. «Poco dopo, mentre stavo facendo il biglietto, è ricomparso. Da lontano ha ripreso a gridare e a insultarmi. Ce l’aveva proprio con me, non so per quale motivo», continua a raccontare. «Tutti i presenti si sono girati verso di lui, attirati dai toni alti, e io nel frattempo ho chiamato alcune persone che conosco e che fanno parte delle forze dell’ordine per chiedere un consiglio». Una volta sfogatosi l’uomo ha preso la porta della stazione ed è uscito in direzione del centro. «Io sono andata a prendere il mio treno, ma ero davvero molto scossa. Inoltre il fatto che la sera sarei dovuta tornare a Padova da sola, e ripassare in stazione, mi ha fatto paura. Ho avuto il terrore di ritrovarmi nella stessa situazione».
L’ex consigliera comunale ha raccolto la solidarietà di tanti sulla sua pagina Facebook. Tra questi Alberto Stefani, sindaco di Borgoricco, deputato e coordinatore regionale della Lega. «Solidarietà all’amica Vera. Padova ha bisogno di fatti e risultati, le chiacchiere hanno stancato». A infierire la stessa Vera Sodero che ne approfitta per sottolineare come il sindaco «nasconda la testa sotto la sabbia parlando di città sicura».