Il presidente Zaia: «Pedemontana ultimata nel 2023»
TREVISO. Il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta registra un’altra battuta d’arresto causa carenza di materie prime, e slitta il taglio del nastro del casello di Povegliano: il governatore del Veneto Luca Zaia conferma l’incidente di percorso, l’ennesimo, ma allo stesso tempo sottolinea: «A me interessano due cose: il rispetto della scadenza di fine lavori della Pedemontana, ossia il 2023. E rassicurare i Comuni attraversati dall’arteria: non soffocheranno dal traffico. Se serve, ci saranno altre opere complementari».
Anche la Pedemontana deve fare i conti con la carenza cronica di materie prime, un dramma per le imprese in uscita dalla crisi da Covid. E così niente taglio del nastro del casello di Povegliano, che il governatore Zaia aveva promesso mesi fa per la fine del 2021. Si tratta dell’ultimo di una serie di ritardi dell’opera: il collegamento finale con l’A27 era addirittura annunciato per l’inizio 2022. E invece, ben che vada, per quel periodo toccherà appunto al casello precedente.
Governatore Zaia, i tempi si allungano ancora?
«Il casello di Povegliano, nel cronoprogramma, doveva effettivamente aprire a fine 2021. Ma ora siamo già nell’ottica di aprirlo nel periodo che va da febbraio a marzo 2022. Non so se il ritardo dipenda solo dalla carenza di materie prime, o anche dalla stessa gestione del cantiere, che è molto complessa, e ha tante dinamiche. D’altronde le imprese al lavoro non sono obbligate ad andare veloce, hanno solo una scadenza di fine lavori: siamo noi che chiediamo gli anticipi sul tempo. A me interessa che la Pedemontana nel suo intero asse sia pronta tutta per il 2023. È quella la vera scadenza».
Ci sono stati inconvenienti a raffica.
«La galleria di Malo è stata sequestrata due volte per incidente mortale».
E la prossima scadenza?
«È verosimile per noi che nel 2022 si vada ad aprire fino a Spresiano e fino a Montecchio».
Un cantiere, quello della Pedemontana, lungo 94 chilometri e mezzo.
«Ma con più di 68 chilometri di opere complementari».
Appunto, tiene sempre più banco la questione delle opere di collegamento al territorio: quando aprirà il casello di Povegliano, i Comuni della zona temono di finire invasi dal traffico, anche se attualmente nella tratta trevigiana aperta alle auto il traffico è inferiore alle aspettative. E pure il capoluogo trema, al pensiero dei futuri camion in arrivo da Ponzano.
«Sono già stata costruiti 68 chilometri di opere complementari. E una volta aperta completamente la Pedemontana valuteremo nuovi interventi a seconda dei flussi del traffico. Se servirà però: sono previsti 14 caselli su 36 Comuni, per cui esiste già una capillarità che non comporta i serpentoni di mezzi per raggiungere un casello. Avere 14 caselli su un tracciato di 94,5 chilometri, vuol dire che ce n’è uno ogni 5-6 chilometri, se escludiamo i due innesti. Ma vedremo giorno per giorno quello che succederà a Pedemontana aperta. La Regione è sempre presente, valuterà se servono altre opere».