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Декабрь
2021

Il processo: ai raggi X tutti i redditi dei casalesi di Eraclea

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ERACLEA. Si fanno i conti in tasca agli imputati e alle loro famiglie, al processo in aula bunker ai cosiddetti “casalesi di Eraclea”. Immobili e attività in dote e redditi dichiarati che non corrisponderebbero in alcun modo allo standard di vita del gruppo.

Al banco dei testimoni, c’e il luogotenente Alessandro Di Palo, che – rispondendo alle domande di pm Federica Baccaglini e Roberto Terzo – spiega come «si sia verificato che non c’era proporzione tra disponibilità degli indagati e acquisto di beni» o come i soldi fossero di provenienza illecita.

Per ogni nucleo familiare – iniziando da quelli di Luciano Donadio e Raffaele Buonanno, ma così per tutti gli indagati – la Guardia di Finanza ha ricostruito un prospetto di entrate e uscite, spesa media sulla base delle tabelle Istat, la capacità di spesa della famiglia per numero di componenti. Così per anni. Un lavoro immane che ieri è stato centellinato immobile per immobile, famiglia per famiglia.

A fare da traccia è il decreto di sequestro beni per 3 milioni di euro, disposto a suo tempo dall’ufficio del giudice per le indagini preliminari. Il filo conduttore dell’accusa – così come l’aveva riassunto la gip Paccagnella nel disporre i sequestri – è che «le entrate del sodalizio mafioso derivavano dalle attività criminali svolte direttamente (usura, estorsioni sotto forma di riscossione crediti con un aggio che arrivava al 50%, percentuali su false fatturazioni, truffe allo Stato, distrazioni fallimentari, fattici di valuta» andati così a costituire «un patrimonio di origine delittuosi» (...) che non trova giustificazione nei redditi inesistenti, ma solo nei proventi illeciti». Le difese contestano punto su punto.

Curiosità a margine. In questi giorni tiene banco un’altra indagine, quella sulla ricostruita banda dei “Mestrini” dei tempi della Mala del Brenta, accusati di volersi riprendere Tronchetto e traffici di droga. L’80enne Gilberto Boatto parla con il delfino Loris Trabujo, intercettato dal Ros: «Casalesi... quali casalesi, qua saranno stati dei galoppini dei casalesi... una banda di truffa». «Hanno preso anche il sindaco di Eraclea», commenta Trabujo. «Sì, sai quanti voti gli dà al sindaco? 100 voti. Io li faccio con i parenti...hanno millantato questi qua, fanno la sceneggiata: ti porto dal capo, ti portiamo di là e quei suonati dei veneti ci cascano».




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