Mantova, la sfida tra Bottani e Borsari alle provinciali si gioca su gestione territorio e infrastrutture
MANTOVA. Confronto pacato e civile giovedì sera al Centro culturale Frida Kahlo di San Giorgio tra i due candidati presidenti alla Provincia, Alberto Borsari e Carlo Bottani. Praticamente l’unica uscita pubblica comune davanti ad una platea di amministratori potenziali elettori di una tornata elettorale vissuta più che altro in riunioni private o nelle sedi di partito. Anche se risulta più difficile la tradizionale classificazione centrosinistra e centrodestra delle due liste contrapposte alle elezioni del 18 dicembre.
Se Borsari, sindaco di Borgo Mantovano ha sottolineato: «Siamo una lista più eterogenea possibile»; Bottani, primo cittadino di Curtatone, ha ribadito: «Siamo civici e trasversali». Non sono mancate però differenze di vedute sulla futura gestione dell’ente di via Principe Amedeo ed in questo si è intuita la colorazione politica.
Bottani ha più volte indicato «la fraternità con la regione Lombardia» come «determinante» per il Mantovano. Ed ha proposto «cinque aree provinciali con a capo un sindaco e coordinamento generale a palazzo di Bagno per recepire con incontri semestrali le istanze dei territori». L’idea base è «non di imporre, ma di servire al meglio Comune per Comune».
E preannuncia: «Istituiremo un osservatorio sulla spiritualità per il dialogo interreligioso e la vicinanza ai più fragili».
Borsari invece, forte della sua esperienza come presidente ha rilanciato «il modello di governance del Consorzio Oltrepò Mantovano che può essere utilizzato per l’intera Provincia perché occorre partire dai piccoli Comuni, quelli più in difficoltà».
Sulle infrastrutture Enrico Grazioli, direttore della Gazzetta di Mantova, moderatore della serata, ha rilanciato il dilemma: «Prima raddoppio ferroviario per Milano o autostrada Mantova-Cremona?». Borsari: «Il progetto treno è più lanciato, sull’autostrada siamo in attesa di interloquire con la Regione, ma ci sono altri tratti ferroviari da ammodernare: la Suzzara-Ferrara e la Parma-Brescia». Bottani: «Il raddoppio ferroviario è a portata di mano, sul treno stiamo facendo squadra e per le strade chiederemo alla Regione la chiusura dell’asse sud da prima di Castellucchio sino a Mantova sud».
Sulla “provincialità” di Mantova, sul suo microcosmo di campanilismo, ma anche sulle grandi possibilità di alleanze con l’opportunità geografica di confinare con 7 province ancora Grazioli ha stuzzicato i due candidati.
Borsari: «Per il rapporto con le altre Province occorre trovare politiche omogenee, obiettivi comuni, avviare il dialogo indipendentemente dal colore politico. Cito Valdaro e la possibilità per Mantova di governance del sistema fluviale della navigazione sul Po, ci sono 360 milioni nel Pnrr».
Bottani: «Per affinità di carattere preferirei alleanze con Brescia, realtà in forte espansione economica, ma anche Verona dove sono in atto grandi investimenti sull’aeroporto Catullo».
Non è mancato il coupe de teatre finale, quando Bottani rivolgendosi all’avversario ha pronunciato con grande enfasi: «Gli chiedo un voto disgiunto e già ho in mente che ruolo assegnargli». L’interessato? Si è limitato ad allargare le braccia.Vincenzo Dalai