Eredita barca a vela e 150 mila euro, ma per 28 mesi percepisce il reddito di cittadinanza: denunciato
PORDENONE. Nonostante la ricca eredità paterna ha percepito per 28 mesi il reddito di cittadinanza. La guardia di finanza di Pordenone ha denunciato una 41enne del capoluogo per aver ricevuto la misura di sostegno sociale senza averne i requisiti e l’ha segnalata all’Inps per il recupero dell’intera somma e la chiusura dei rubinetti.
Dall’inizio dell’anno le Fiamme gialle pordenonesi hanno smascherato 28 beneficiari che non avevano diritto al reddito di cittadinanza. Di questi 26 sono stati denunciati. Si è trattato di controlli mirati, non a campione, su casi che presentavano anomalie. Su 34 verifiche, 28 hanno confermato i sospetti dei finanzieri.
Complessivamente i contributi indebitamente percepiti ammontano a 135.835 euro. I soldi dovranno essere restituiti. Non solo, per chi sgarra è prevista una sanzione, pari o superiore alla somma ricevuta.
Da maggio 2019 a ottobre 2021, la 41enne pordenonese ha incassato complessivamente 15.400 euro dal reddito di cittadinanza. Senonché gli investigatori della Finanza, agli ordini del colonnello Davide Cardia, comandante provinciale di Pordenone, hanno scoperto che dal papà aveva ereditato, insieme con il fratello, una barca a vela di undici metri, del valore di 40 mila euro e un conto corrente in Austria, mai dichiarato dal genitore defunto, con oltre 150 mila euro di liquidità. L’imbarcazione, una Hallberg Rassy Varv Ab Hr 352, era attraccata a Chioggia. È stata venduta poco dopo l’accettazione dell’eredità per 33 mila euro.
L’indagine si è basata su accertamenti cartolari. Le Fiamme gialle di Pordenone hanno appurato che la donna aveva presentato una prima istanza di ammissione al reddito di cittadinanza nell’aprile 2019, reiterandola, poi, nel dicembre 2020, nonostante, nemmeno tre mesi prima, avesse ricevuto e accettato la corposa eredità. Il fratello non ha chiesto invece il reddito di cittadinanza.
Dagli approfondimenti dei finanzieri gli ultimi guadagni della donna risalgono al 2015: appena 91 euro, percepiti dal Comune di Sacile. Non risultano altri redditi da attività lavorativa o in passato. Vive in una casa in affitto, non di proprietà.
«L’elevato numero di controlli – ha spiegato in una nota la guardia di finanza di Pordenone – sulle tante forme di sussidio pubblico alle persone e alle imprese in difficoltà, strumentale a garantirne l’equa distribuzione ai soggetti in condizione di effettivo bisogno, fa, di frequente, emergere l’inesatta redazione delle istanze di concessione, dovuta, talvolta a sviste, ma, più spesso, all’omissione volontaria di informazioni fondamentali per certificare il possesso dei requisiti di fondo. L’impegno del corpo sul versante della spesa pubblica, abbinato alla perdurante lotta a tutte le forme di criminalità economico-finanziaria, punta al recupero delle risorse studiate per garantire, nel rispetto della dignità e dei primari valori costituzionali, l’equità sociale e finanziaria».