Covid, il Super Green pass arriva in parrocchia: il vescovo chiede il vaccino a preti, catechisti e animatori
PORDENONE. Perché il green pass non serve per andare a messa? Ci sono alcune frange cattoliche no vax? Insinuazioni e dubbi che si inseguono da settimane, ma che nella diocesi di Concordia-Pordenone non fanno presa, tanto che il vescovo ha disposto super green pass (o tamponi in caso di impedimento per motivi di salute) non solo per preti, diaconi e religiosi, ma anche per seminaristi, ministri straordinari della comunione, catechisti ed educatori.
Una decisione che, in vista Natale, raccoglie l’appello del Papa, della Cei, ma anche di «genitori, famiglie e membri delle nostre comunità, affinché le parrocchie siano il più possibile tutelate dal rischio contagio», come scrive monsignor Giuseppe Pellegrini nella lettera inviata ai parroci e ai consigli pastorali della diocesi.
«Con senso di sano realismo siamo chiamati a riconoscere che alcuni servizi svolti dai ministri ordinati e dagli operatori pastorali sono per loro natura caratterizzati da un particolare rischio di contagio. In questo senso, compito della comunità cristiana è adottare tutte le misure necessarie a ridurre quanto più possibile questo rischio, sempre nel rispetto della libertà dei singoli». In questo momento, aggiunge, «i vaccini sono ritenuti dalle autorità competenti il mezzo più importante per rallentare la diffusione della malattia e prevenire il Covid-19 almeno nelle forme più gravi».
Le «indicazioni» entreranno in vigore da giovedì 16 dicembre, ovvero da quando la frequentazione delle chiese potrebbe intensificarsi in vista delle festività natalizie. «Guardando al bene della comunità diocesana» il vescovo chiede «che tutti coloro che intendano prestare servizio liturgico, catechistico o pastorale in presenza nelle parrocchie siano vaccinati o guariti dalla malattia» nei termini previsti dal decreto legge 172 del 26 novembre (super green pass per alcune categorie di persone).
Questo vale per «ministri ordinati», ovvero preti e diaconi, il mondo della vita consacrata, «accoliti e ministri straordinari della comunione», ovvero assistenti del celebrante e coloro che distribuiscono l’Eucarestia, catechisti, educatori e animatori maggiorenni.
Solo per la celebrazione della messa, se il prete non è vaccinato deve avere il green pass semplice. «Chi è esentato per motivi di salute con idonea certificazione medica può continuare a espletare il suo servizio monitorandosi con i tamponi».
Il vescovo si richiama agli inviti del papa e della Cei. La conferenza dei vescovi, in particolare, aveva esortato a «mitigare i rischi di trasmissione del virus, che è ancora pericoloso, specialmente nelle sue varianti» e «la prevenzione di muovi focolai passa attraverso l’adozione di comportamenti responsabili e a una immunizzazione sempre più diffusa». Papa Francesco ha più volte ripetuto che «vaccinarsi è un atto di amore per sé stessi, familiari, amici, per tutti i popoli».