Stradella, lavorano nelle logistiche e dormono nel sottopasso ferroviario
STRADELLA
Il sottopasso della stazione ferroviaria usato come rifugio e dormitorio dai lavoratori delle logistiche. È qui, circondati dai murales realizzati dai ragazzi del Faravelli, ormai rovinati da altre scritte vandaliche, che anche l’altra notte hanno trovato riparo due operai che lavorano in uno dei capannoni della zona industriale tra Broni e Stradella: per terra ci sono ancora i cartoni che hanno utilizzato come giaciglio per dormire proprio sul pavimento. Per provare a scaldarsi avevano anche una coperta, ma non si sa con quale risultato, visto che il freddo invernale ormai fa registrare temperature abbondantemente sotto lo zero e l’altro ieri è arrivata pure la neve.
Sono due ragazzi stranieri, hanno le biciclette per raggiungere le logistiche: «Abitiamo a Lodi, per non perdere il lavoro siamo arrivati qui con l’ultimo treno della sera, perché dobbiamo passare da Piacenza. Con il treno del mattino non riusciamo ad arrivare in tempo», hanno spiegato a un passante che si è fermato a parlare con loro, attirato dalle voci.
Chiacchierano volentieri e dicono di non avere bisogno nulla, si fermano la notte perché al mattino devono essere al lavoro. In questi giorni sono notti all’addiaccio, con gli operai trasformati in clochard, solo per riuscirsi a garantire un lavoro per tirare avanti. È l’altra faccia di questo genere di occupazione.
I problemi dei lavoratori
Non è la prima volta che accade, non solo a Stradella, ma anche negli altri centri che “vivono” di logistiche: a Castel San Giovanni, nel Piacentino, a pochi chilometri dal confine pavese, ci sono persone che dormono in giro di notte per essere pronti il giorno dopo a timbrare in magazzino. Sono gli stessi lavoratori che, al mattino presto o alla sera tardi, sotto il sole cocente o in mezzo alla nebbia, sfidano il traffico delle statali e degli svincoli autostradali per raggiungere le logistiche a piedi, in bicicletta e, ultimamente, anche in monopattino. Non è un caso che il tema dei trasporti da e verso le logistiche sia diventato di estrema attualità in questa fetta di Oltrepo, dove il sindacato Si Cobas ha avviato un dialogo con i sindaci di Broni e Stradella, con le aziende e le cooperative per istituire un servizio navetta dai centri delle due città: «La creazione di una navetta andrebbe a tutelare il territorio, l'ambiente, la salute e la qualità della vita degli operai, molti dei quali vengono a lavorare a piedi, in bicicletta o in monopattino attraversando cavalcavia con qualsiasi condizione meteo, senza contare l'impatto positivo sul traffico, vista la mancanza di parcheggi presso i magazzini» sottolineano i Cobas.
Ma, ora, visti gli episodi sempre più frequenti, oltre ai trasporti bisognerà inserire nell’agenda del confronto anche il tema della casa. —
Oliviero Maggi